“Colpito dai vandali l’ingresso monumentale di Villa Pamphilj.”


05/03/2024

“Colpito dai vandali l’ingresso monumentale di Villa Pamphilj.”



Questa volta hanno sporcato il muro monumentale di villa Pamphilj, quello che si trova ai lati dell’ingresso di viale San Pancrazio n.10, realizzato su disegno di Andrea Busiri Vici nel 1863.
Non bastano le scritte politiche sui muri perimetrali di tutta la villa, adesso non si fermano più davanti a nulla, nemmeno ad un luogo così iconico, dove gli eroi risorgimentali sono caduti, giovanissimi, per difendere gli ideali della Repubblica Romana, E’ proprio qui che oggi abbiamo trovato alcune scritte bianche, fatte poco lontano al punto dove si trovano incastrate alcune palle di cannone, residui dei combattimenti avvenuti nel 1849.
E’ un fatto gravissimo che ancora una volta pone all’attenzione come alcuni writers non abbiano alcun rispetto di Villa Pamphilj, tantomeno della Storia che la contraddistingue.
Non solo alcune scritte sono spuntate anche sulle mura esterne dello Chalet Svizzero, edificio settecentesco un tempo utilizzato dal portiere/guardiano di Villa Pamphilj, ed oggi abbandonato al suo destino. Il manufatto fu modificato dal Busiri Vici nel 1881 con un progetto che prevedeva ammodernamenti come la cortina esterna e decorazioni in ferro battuto.
E oggi ignobilmente ignorato da tutti, dal Comune di Roma fino alla stessa Sovrintendenza Capitolina, la quale con molta probabilità non si è accorta nemmeno delle scritte che invece la nostra piccola Associazione segnalerà oggi stesso alle Forze dell’Ordine, insieme a tutte le altre che sempre più spesso colpiscono Villa Pamphilj.
Una villa considerata meno che zero purtroppo proprio dalle nuove generazioni, le stesse che proclamano con scritte e tag la loro libertà di espressione e di intenti, senza rendersi conto che in questi luoghi un paio di secoli fa, altri giovani, provenienti dall’Italia e dall’Europa, hanno dato davvero la propria vita per un’idea, la stessa che troverà piena realizzazione nei decenni successivi, ma che rappresenta una delle massime espressioni di eroismo e sacrificio.
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