17/05/2016
17 maggio: effetto serra!
Sì, oggi è il 17 e, come facciamo da 14 mesi a questa parte, vi dovremmo parlare delle serre
occupate-periodicamente-finte-sgomberate all’interno di villa Pamphilj: invece no, e qui di seguito ne chiariamo il motivo.
Lunedì 25 aprile scorso lo scrivente Paolo Arca, presidente dell’Associazione per Villa Pamphilj è stato aggredito da una coppia di peruviani che, ritenendo spiacevole gli si facesse notare per l’ennesima volta lo stato dei luoghi dove sono soliti ritrovarsi ogni fine settimana (lattine, vetri, residui di fuochi, fazzoletti, carte, plastiche, escrementi) mi hanno dapprima coperto di insulti e parolacce, quindi di gesti osceni e minacce.
Transitavo di lì per attraversare via Leone XIIl e recarmi a salutare gli amici RedFoxes del Soft Ball, impegnati in un nuovo quadrangolare nella parte opposta della villa (poi rinviato per vento forte), e così passando (provenivo correndo dalla Fontana del Giglio), mi si parava sotto gli occhi la devastazione dei ritrovi peruviani nei due giorni precedenti (sabato e domenica)… e di fronte, di nuovo i carrelli, i tavoli, le casse di birre, gli alimenti cucinati, i gruppi elettrogeni, le taniche di gasolio che venivano introdotti da chi organizza, gestisce e guadagna da tali raduni.
Quindi, a fronte di un “scusate, ma vi rendete conto di cosa avete lasciato per terra ieri pomeriggio?” e un ” non vi sembra il caso di smetterla con tutta questa devastazione” e così via… già la prima reazione è stata un cincinino sopra le righe.
Poi “lui”, venendomi addosso, ha cercato di vibrarmi una testata (andata a vuoto) e ancora, recatosi in macchina, ne ha tirato fuori una sbarra in metallo a “L” per smontare le ruote ed è rientrato in villa mulinandomela davanti al viso.
Ho evitato, ho proseguito per l’uscita, mi hanno seguito (dovevano scaricare altri materiali ancora) hanno continuato ad affrontarmi spingendo e aiutandosi con un pesante piano per tavolo (presumo in vetroresina) con cui “lei” infine mi ha colpito di taglio sulla coscia sinistra.
Un bel colpo, che ha prodotto la devastazione interna che potete leggere sui referti rilasciati da PRONTO SOCCORSO, e laboratori vari di analisi… oppure aver notato in una certa zoppia con cui mi trascino da quasi quattro settimane, in alcuni video apparsi sui media nazionali.
Questo perchè l’effetto non è stato immediato ma, nei sette giorni successivi all’aggressione, la lacerazione interna ha riversato ed impregnato l’intera coscia di sangue non coagulato.
Ovviamente, a quel punto, mi sono recato presso la locale stazione Carabinieri, ed i due aggressori, già identificati dalla volante del 113 chiamata da un altro membro dell’Associazione (proveniente dal campo di Soft Ball) verranno convocati e informati della denuncia per aggressione e lesioni presentata a loro carico.
Quindi, con la gamba così, niente allenamenti, di fatto niente villa Pamphilj, dolori fortissimi, un intervento chirurgico evitato per un soffio, rischi per lo stravolgimento di una terapia basata su farmaci anti-coagulanti… e dopo tre settimane, nessuna recinzione serrata dagli occupanti abusivi da poter scavalcare per far fotografie e raccontarlo a chi ci segue.
Questa è la realtà-vera, con buona pace di chi mi chiama “sceriffo”, “vendicatore” ed altre amenità, e di chi vile, dietro profili-fake o all’interno di pagine dove sono stato messo in condizioni di non poter spiegare o documentare, dileggia, stravolge, diffama l’opera che l’Associazioe ed io stesso portiamo avanti ogni giorno.
Innanzitutto perchè si è fatto credere che è colpa mia e dell’Associazione se non ci si può più andare a fare l’aperitivo nel localino “in” chiuso per abusivismo ed altre violazioni dalla Procura della Repubblica oppure perché, in maniera oggettiva e rispettosa delle differenti responsabilità, da questa pagina ed in ogni sede si attribuiscono a ciascuno le proprie: a chi governa la manifesta incapacità di tutelare villa Pamphilj dal degrado, a chi esercita il ruolo di Forza dell’ordine il dovere di intervenire nella sanzione dei reati e a chi, frequentatore, qualunque ne sia la razza, la religione, il colore della pelle e del partito politico gli obblighi di rispetto e cura per il Comune Patrimonio e le Leggi.
Ecco, per alcuni di questi soggetti, l’effetto serra del titolo è quello che deve succederti quando ficchi troppo il naso “nelle serre altrui”.
Non solo, c’è chi ha aggiunto che è un peccato la gamba non me l’abbiano spezzata: “Così la faceva finita di andare a rompere il “coso” a villa Pamphilj” avrebbe detto con un certo rammarico.
E potrei raccontarvi di altre battute, stavolta incentrate su di una precedente aggressione, ovvero durante quel sit-in in cui manifestarono con una certa rabbia (sei un pezzo di m…., ti rompiamo il c…, str…, fascista, amico di fascisti, frocio…) proprio i sostenitori di quel Casale dei Cedrati chiuso per abusivismi.
Ecco, chi ha dubbi, chiedesse a chi di costoro c’era di produrre i video e le foto effettuati durante quella aggressione, ché non esiste solo quello che sono riuscito a girare io per 15 secondi: lì scoprirà chi si era fermato per fare foto, chi non ha pronunciato parolacce ed infamie, chi non ha minacciato, chi non si è difeso, se non spiegando, certo a voce alta, tra gli scemo-scemo-scemo e le urla di derisione ed i buuuuuu… quello che era successo e succede a villa Pamphilj.
Paolo Arca, presidente dell’Associazione per Villa Pamphilj.
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