17/11/2016
17 novembre: 4 sequestri ma, a villa, non si muove un foglio!
Il foglio (foglio sì, ché di foglie invece quante ne vogliamo).. ancora meglio, i fogli, sono quelli immobilizzati presso la Procura che, con una serie di provvedimenti ha posto sotto sequestro giudiziario quattro diverse aree di villa Pamphilj: tutte interdette, alcune pericolose, una violata giornalmente, nessuna mantenuta sotto adeguato controllo. Le serre moderne: cartelli della Polizia Roma Capitale rimossi e gettati a terra, bandelle strappate, immondizia e stracci abbandonati ovunque… ALMENO UNA VENTINA DI PERSONE (uomini, donne, forse anche qualche ragazzino) presumibilmente rom di nazionalità bulgara che vivono all’interno. Basta passare qui davanti la mattina sul presto (06.00>07.00) per assistere all’esodo quotidiano verso… non si sa dove. Eppure, la violazione dei sigilli configura un reato penale ed i responsabili ne dovrebbero esser chiamati a rispondere. Ma chi è chiamato a far rispettare il provvedimento non interviene e gli esposti, numerosi, presentati dall’Associazione per villa Pamphilj rimangono senza un riscontro da parte di chi siede a piazzale Clodio. Lo scarico di pile e batterie portate alla luce nell’area ACEA Acque a San Pancrazio: qui neanche l’incendio doloso di quelle recuperate dai volontari dell’Associazione sembra motivare la Magistratura e, nel terreno, si fondono ormai l’inquinamento dei metalli pesanti fusi dalle fiamme con le pile rimaste ancora interrate. Una bonifica è ASSOLUTAMENTE necessaria, visto come l’area sottostante ospiti addirittura un serbatoio idrico: amministrazione e cittadini aspettano la chiusura delle indagini ed il dissequestro da almeno una decina di mesi per vederla finalmente avviata! Lo scarico di Eternit nell’area della onlus COES su via della Nocetta: una bandella giallo sbiadito ed un foglio accartocciato nastrato nel mezzo, “PRESENZA DI RIFIUTI PERICOLOSI (AMIANTO)” ed altri termini minacciosi… che evidentemente non impressionano coloro che devono indagare sul chi/come/quando né fanno avvertire loro la necessità di una bonifica. L’attività scolastica prosegue come nulla fosse con bambini, professori, personale non docente e genitori evidentemente inconsapevoli di quanto pericoloso c’è interrato a 30 metri dalle aule. Indagini>dissequestro>bonifica… il prima possibile, grazie! Il Casale dei Cedrati ed il giardino annesso: anche qui, siamo in attesa di provvedimenti (11 indagati di cui, alcuni, funzionari comunali) per capire quale sorte attende questo prezioso angolo della villa: restaurato con i miliardi (di lire) del Grande Giubileo del 2000, di nuovo abbellito nel 2013 dall’intervento del Servizio Giardini (con gli euro stavolta, sempre tanti e sempre di noi cittadini), inserito in un bando ad una cifra vergognosa, oggetto di abusivismi e violazioni a quanto riportano i cartelli della Polizia Giudiziaria (ripristinati da poco) e le notizie di stampa. La più grande società cooperativa d’Italia alle spalle e, pare, l’interesse per altri manufatti storici… possibilmente da acquisire, di nuovo, a prezzi di favore. Il sequestro ha bloccato tutto, però è necessario il procedimento si concluda anche perché, in questo modo, il giardino storico, adottato forzando un’ordinanza che riguarda invece il verde marginale (aiuole spartitraffico, rotonde, aiuole di fronte ai condomini) possa tornare in mani comunali ed essere curato come deve. Insomma, se la Procura della Repubblica volesse dare un’occhiata a ‘sti fogli e produrne altri, firmati, che facciano uscire le 4 aree in oggetto dalle sabbie mobili in cui sono rimaste intrappolate… noi cittadini gliene saremmo davvero grati! PS: Municipio e Comune si stanno muovendo in anticipo, confidando si muova anche la Procura: il bando per affidare la bonifica delle due aree inquinate (Eternit e pile/batterie) verrà indetto il più presto possibile con la clausola il vincitore attenda il dissequestro necessario ad operare nel rispetto delle norme vigenti.