30/04/2020
Atti di vandalismo a villa Pamphilj: cosa non quadra
Atti di vandalismo a villa Pamphilj: cos’è che non quadra nell’operazione che ha condotto all’arresto di un 29enne rumeno… a nostro parere, e per quanto ne sappiamo finora, ovviamente!
Premessa: un Comunicato Stampa diffonde un’informazione in forma ufficiale, e redatto da un ufficio a ciò preposto, viene inviato ai Media, alle agenzie e diramato (ormai) anche direttamente sui social. Domande e approfondimenti non sono previsti e, anche in questa particolare circostanza, posto che qualcuno se li ponga, rimangono inevasi.
I fatti: un 29enne rumeno, celato da almeno due mesi all’interno di una villa storica (sì, in alcune interviste e comunicati si sostiene questo)
– giornalmente (e successivamente di notte) pattugliata dalle Forze dell’ordine,
– manutenuta dal personale del Servizio Giardini (con l’aggiunta, perché con sede comune, dei giardinieri in servizio presso il XIII Municipio),
– frequentata da chi si prende cura delle varie colonie di animali esistenti e da chi attende a servizi presenti (personale del Vivibistrot, del COES, della scuola Margherita Hack e di altre realtà),
– dotata di telecamere [della Presidenza del Consiglio, di quelle che riprendono Casale dei Cedrati (allarmato), villa Vecchia (allarmata) e serre ottocentesche; quelle della Onlus ANFFAS, del Vivibistrot (allarmato), del Casale di Giovio (allarmato) della Cascina Farsetti]
– con una serie di palazzi e balconi che ne dominano parte del perimetro esterno,
… costui, mostrando dunque una perfetta capacità di “passare inosservato”, avrebbe focalizzato un unico obiettivo (l’area del Giardino del Teatro e limitrofe, con la sola esclusione dei vandalismi nella parte OVEST, ma anche lì bersagliandone le targhe della toponomastica) che, con assoluta determinazione, avrebbe raggiunto almeno sette volte con perfetta padronanza dei luoghi e dei percorsi, l’ultima volta ovvero l’unica certa (?) tra le 3 e le 4 di notte (ora conosciuta come l’ora del diavolo/ l’ora del morto, non solo per ragioni bibliche, ma perché è la frazione notturna più pericolosa per la difficoltà a svolgere una reale vigilanza) non per asportare frammenti di pregio (possibile fonte di guadagno) ma “solo” per compiere azioni palesemente folli.
Ora, ancora riguardo all’obiettivo, va sottolineato come l’area del Giardino del Teatro sia sempre stata evitata da chi delinque, rappresentando fino a due mesi fa una sorta di spartiacque tra San Pancrazio (presa invece di mira da vandali e imbrattatori residenti o provenienti dalle immediate vicinanze) e le zone sull’Aurelia, lungo via Leone XIII e a ridosso di via della Nocetta, dove esistono da sempre “bersagli” paganti (persone da borseggiare, deposito del Servizio Giardini, scuole, edifici da depredare, strutture ed archi dell’acquedotto dove bivaccare…): com’è che il 29enne rumeno ha deciso di entrare almeno per 7 volte, attraversare (?) la villa, rimanere invisibile e prendersela ESCLUSIVAMENTE con gli elementi storici contenuti in quella ristrettissima zona?
Odia l’Arte, odia i Pamphilj, odia la Cultura e la Storia?
Ma un “semplice” vandalo, con 184 ettari di considerevole patrimonio ambientale peraltro molto più comodo, indifeso e facile da colpire, perché è tornato sempre qui?
Da solo (o in compagnia? Decidessero, perché anche qui, sono state presentate versioni contrastanti, in particolare su circostanziate interviste e meme sui Social), “solo” per puro vandalismo, “solo” per follia devastatrice, dunque senza finalità particolari né possibili complicità anche a livello di eventuali “mandanti” (che di finalità potrebbero invece averne, visto quanto villa Pamphilj ed il suo patrimonio di edifici di cui impossessarsi o i servizi di manutenzione e di vigilanza in cui soppiantare l’attuale gestione comunale, facciano gola)?
Nel caso non lo sapeste o qualcuno se ne fosse dimenticato, in passato (ma solo in passato?), sono stati troppi i soggetti riconducibili al “giro” di Salvatore Buzzi e Massimo Carminati (manutenzione del Verde e non si è ben capito cos’altro).
Ieri (ma anche il giorno prima nella comunicazione con cui si doleva dell’ennesima azione vandalica), la Sindaca di Roma ringraziava “carabinieri reparto operativo Tutela Patrimonio culturale e Polizia Locale per operazione congiunta… “ ed anche qualcun altro.
A questo punto, Sindaca e cortesi Uffici Stampa (Campidoglio, Polizia Roma Capitale, Arma dei Carabinieri):
– è vero, come comunicato a diversi soggetti che dal penultimo atto vandalico (11 aprile) una pattuglia di agenti del XII Gruppo Polizia Roma Capitale stazionava la notte all’interno di villa Pamphilj, presso villa Vecchia, a ridosso del civico 183 di via Aurelia Antica ovvero ad un centinaio di metri dalla targa e dalla panchina bersagliate due notti fa?
– se la risposta fosse positiva, quali erano le loro consegne e come mai non hanno avuto parte alcuna nell’azione sviluppata contro il vandalo/i vandali?
– se l’auto dei Carabinieri apparteneva al Nucleo Tutela Patrimonio Culturale, cos’è che l’ha messa in allarme e come mai si trovava già in zona?
Ancora meglio, apparteneva realmente a quel reparto oppure ai territoriali o al 112?
Il che porta ad ulteriori interrogativi:
— la volante dei Carabinieri intervenuta alle 4 di notte DOPO il lancio di frammenti dal parapetto di via Aurelia Antica contro un’auto in transito e fatta essa stessa bersaglio, si trovava all’interno o all’esterno della villa… dove abbiamo rinvenuto e si trovano ancora parte dei suddetti frammenti (https://cutt.ly/kygj7zL)?
– e se fosse stata all’interno, com’è possibile che l’autore degli atti vandalici, trovandosi addosso almeno due agenti, due pistole Beretta, due pistole mitragliatrici automatiche PM12, due bastoni modello “Tonfa” e forse altro, illuminato dai fari e dalle torce decisamente potenti in dotazione della volante… cominci a tirar sassi che colpiscono l’auto?
Se l’ha colpita e danneggiata, le ha tirato a non più di 20 metri… un folle lui e un po’ sprovveduti gli agenti che non l’hanno “beccato” subito?
Oppure la volante era su via Aurelia Antica ed è stata fatta bersaglio in perfetta sicurezza da chi non poteva essere visto e intercettato perché all’interno della villa?
Nella quale si è poi agevolmente eclissato e dalla quale si è allontanato prima che gli agenti ed eventuali rinforzi convergessero.
Ancora:
– se è l’Arma dei Carabinieri che ha trasmesso alcune ore più tardi l’identità del presunto responsabile alla Polizia Roma Capitale perché procedesse a fermarlo… in cosa consiste esattamente l’opera svolta da quest’ultimi a tutela di villa Pamphilj?
Ricordandovi la domanda che “apre” questa lista, ovviamente.
A seguire:
– il fermo del 29enne rumeno, avvenuto nella serata del 28 aprile, ad almeno 15/17 ore dall’azione vandalica, è avvenuta all’interno o all’esterno della villa?
Non sembra proprio all’interno, anche se c’è chi lo sostiene
– come riporta testualmente il quotidiano “il Messaggero” che parlando del fermo effettuato dalla Polizia Roma Capitale cita in corso d’intervento la presenza dei “… due militari che avevano subito l’aggressione, che hanno riconosciuto l’autore del lancio di sassi, e hanno fermato l’uomo perché indiziato di delitto” (https://cutt.ly/HygjE2t): domande di cui sopra… quando e dove l’hanno visto… alle 4 di notte, all’interno o dall’esterno (a nostro avviso assolutamente IMPOSSIBILE).. dove hanno raggiunto gli agenti della Polizia Roma Capitale… e perché il fermo è stato delegato, visto il coinvolgimento dell’Arma e dei suoi uomini, presi DIRETTAMENTE di mira?
Oppure sono stati utilizzati sistemi come la tracciatura della cella telefonica che indicano il 29enne presente sui luoghi del misfatto e all’interno della stessa villa 7 volte oltre ad almeno i due mesi di chiusura?
Da ultimo:
– com’è possibile che già dal pomeriggio del 28 aprile, (QUINDI UN GIORNO PRIMA CHE LA SINDACA DIRAMASSE L’INFORMAZIONE E LE PROPRIE CONSIDERAZIONI E IL TPC DIFFONDESSE IL COMUNICATO STAMPA), su pagine Facebook non riferibili a Roma Capitale e prive di ogni valenza amministrativa, apparissero post e meme con riportate frasi quali: “ARRESTATO”, “tratto in arresto… questa notte dormirò più sereno” o ancora “tratti in arresto!”, e successivamente venivano distribuiti ringraziamenti ricambiati (ahinoi!) anche dalla Sindaca Virginia Raggi?
Ora, a fronte di tutto ciò ci sentiamo legittimati a voler conoscere in base a cosa, rintracciato dove, riconosciuto da chi, da solo o con altri, agendo per finalità proprie o per conto altrui, sia stato effettuato il fermo del 29enne indicato come autore della devastazione a cui è stata sottoposta villa Doria Pamphilj negli ultimi due mesi.
Qualcuno vuole aiutarci a saperne di più?
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