11/02/2016
Casale dei Cedrati: dalle stelle alle stalle?
Tre giorni fa (il 9 febbraio), l’ospite d’onore è stato il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti che partecipava ad un convegno organizzato in questo casale da Legambiente; il giorno dell’inaugurazione (il 5 dicembre scorso) era invece il Presidente del XII Municipio, Cristina Maltese, patrocinante e madrina al taglio del nastro (un ruolo che svolge in numerose occasioni: è accaduto ad esempio un anno fa, con l’inaugurazione del circolo Legambiente Monteverde); un altro successo addirittura 4 giorni dopo l’inaugurazione (il 9 dicembre), con “la menzione speciale per la bellezza dei luoghi” ottenuto durante la seconda edizione del “Premio Sterminata Bellezza”, organizzato a Milano da Legambiente.
In fondo, i titolari erano usciti vincitori del bando già nel 2013 (curioso non abbiano mai versato i 48.000,00 euro dovuti per i primi due anni… ma è possibile che, al riguardo, ci fosse una qualche clausola inserita dal Comune nel contratto): loro avevano acquisito il Casale dei Cedrati mentre Legambiente, ARCI e UISP, il Casale di Giovio, nella parte ovest della villa (dove, l’unica iniziativa intrapresa risulta essere la realizzazione di un punto ristoro).
Un’iniziativa talmente meritevole, quella delle vincitrici del bando, da conseguire l’affidamento a titolo gratuito del confinante Giardino dei Cedrati, ovvero diverse centinaia di metri quadrati restaurati, come il Casale, con i fondi del Giubileo del 2000: 3 miliardi e 700 milioni di lire che erano stati spesi anche per restauro dell’attigua villa Vecchia, sede della Sovrintendente della villa e di un finto museo.
Per ottenere l’affidamento, è stata utilizzata la delibera n. 207 della giunta Marino (citata sui fogli affissi abusivamente alle cancellate… alcuni dei tanti fogli affissi abusivamente), che riguardava però “piccoli parchi con o senza parchi giochi, aiuole, spartitraffico, rotatorie a verde: davvero curioso sia stata applicata ad un giardino storico all’interno di una villa storica… ma tant’è!
Ancora nel novero dei successi, va ascritto quel passaggio dei 2000 partecipanti alla gara podistica Cristmas Run 2015, dirottati all’interno del Giardino dei Cedrati, il 20 dicembre scorso… patrocinio e il via della gara a cura del Presidente del Municipio, Cristina Maltese.
E poi tante iniziative lanciate tramite i social network, tutte comunque a pagamento.
L’aspetto curioso è che invece del gruppo di donne di Monteverde decise a restituire decoro al casale, abbiamo scoperto di trovarci di fronte ad una delle più forti organizzazioni “operanti nel settore dei beni e delle attività culturali in Italia” (testuale!), la Coop Culture (http://www.coopculture.it/).
Area politica?
Beh… a naso, diremmo sia piuttosto evidente, e quanto riportato nella prima parte di questo testo, non fa che confermarlo.
Ma vediamo alcune caratteristiche:
poco più di 1900,00 euro al mese per un casale di due piani sostanzialmente al centro di Roma, affacciato nella villa storica più bella e tranquilla con
– 390 metri quadrati coperti
– 230 metri quadrati di cortili
– 3 portoni su via Aurelia Antica
– 2 cancelli che aprono all’interno della villa
– 600 metri quadrati di giardino (il calcolo è approssimativo, perdonateci)
– un altro fazzoletto (no, questo ve lo raccontiamo dopo!)
– la possibilità di localizzarci (in teoria per un terzo della superficie complessiva) anche un’attività di ristorazione, comprensiva attualmente di colazione/pranzo/tè/aperitivo, manifestazioni e cerimonie… ma in prospettiva (come dimostrato già dal Vivibistrot) la possibilità di aprire la sera e la notte con cene e spettacoli.
UN VERO AFFARE, non trovate?
Il casale peraltro, non è mai stato occupato da sbandati o altro ed ha sofferto “semplicemente” il danneggiamento di una vetrata posta a sigillo di un arco dell’acquedotto Traiano Paolo.
Chi l’ha ricevuto non ha restaurato un bel niente, potete controllare l’album in cui, ad agosto scorso, rilevammo l’inizio lavori (ovviamente senza cartelli come invece previsto dalla normativa vigente).
Le spese citate sul web dai titolari del Casale (200 mila euro) riguardano l’allestimento interno, e in tempi di leasing ed altri contratti analoghi, questa cifra appare francamente sovradimensionata.
Ancora: quando diverse settimane fa, il Servizio Giardini dà il via ad una ripulitura dell’area a ridosso del Casale (mai successo da vent’anni a questa parte) e sulla via Aurelia Antica vengono ripavimentati con l’asfalto e ripristinata la segnaletica orizzontale di una trentina di metri di strada esattamente di fronte al Casale in oggetto, verrebbe da pensare che “quaggiù qualcuno li ami”… ma non vorremmo sembrare troppo zelanti!
Quel che ci ha lasciato francamente più perplessi è rilevare come una parte della muratura dell’acquedotto Traiano Paolo, a ridosso del Casale, appaia rimossa e proprio lì siano presenti tubature che si riallacciano ad un piccolo manufatto in teoria estraneo al Casale dove, a diversi sopralluoghi, figurano ammassate casse di bevande e, successivamente realizzato un grosso impianto di condizionamento (?), refrigerazione (?), non sappiamo dire esattamente.
Ancora, come negli ultimi due giorni, sia apparsa in quello stesso luogo anche una rete perimetrale stesa su pali verdi che sottrae ai cittadini ulteriori metri quadrati di villa rendendoli pertinenza del Casale.
Tutto regolare?
L’intervento della Magistratura e degli agenti del XII Gruppo Polizia Roma Capitale ha sicuramente elementi propri su cui operare, ma riteniamo che sarebbe opportuno approfondire anche quelli che riportiamo, tanto per essere sicuri qui non sia capitato nulla di strano.
Questa Associazione non è contraria al coinvolgimento dei privati nella gestione del patrimonio pubblico, purchè ciò avvenga all’interno di un Piano Programma complessivo (che individui forme di finanziamento e di governance), nel rispetto delle regole, nella costanza dei controlli ed in presenza di un reale contributo alla salvaguardia di villa Pamphilj: per quanto visto fare finora, ci spiace, noi non ne abbiamo la completa certezza.