20/11/2021
Com’è che il giardino delle serre ottocentesche riprese vita…
I lavori, terminati in una trentina di giorni, avevano preso il via lo scorso settembre: dopo un’incisiva pulizia del prato (i giardinieri di villa Pamphilj gli avevano dato “una bella botta” a fine 2020, ma in capo a qualche mese…) era stato il turno dei grandi alberi che impreziosiscono quest’area, in particolare le altissime palme, alcune delle quali superano i 25 metri.
Per potarle, la Parchi e Giardini S.r.l. aveva dovuto utilizzare un gigantesco ragno meccanico, portandolo praticamente alla sua massima estensione… con un risultato, decisamente all’altezza!
Successivamente, gli operai avevano rimosso quello che rimaneva dell’originaria staccionata perimetrale, rivelatasi inadeguata e priva di ogni manutenzione fin dalla sua realizzazione a metà anni ’90, quando le assi in legno di pino avevano progressivamente ed inesorabilmente visto scivolare a terra anche le bordature in metallo, oggetto peraltro degli immancabili atti vandalici.
Stavolta, il legno utilizzato è stato il castagno ma, anche in questo caso, in assenza di una manutenzione che comporti, almeno ogni due anni, la stesura di una mano di olio di lino o di un impregnante protettivo, saremo in breve tempo punto e daccapo.
Analogo discorso per la recinzione in ghisa: l’effetto riverniciatura + stecche in legno è molto bello… ma per mantenerlo così, va manutenuto: un lavoro decisamente semplice anche se forse lungo e un po’ noioso… chissà, l’Amministrazione Capitolina potrebbe pensare di affidarlo periodicamente a personale non specializzato, come i percettori di reddito di cittadinanza oppure ai detenuti del progetto “Mi riscatto per Roma”, posto che la nuova consiliatura voglia proseguire questa esperienza magari con maggior serietà e numeri di quanto visto, peraltro episodicamente, negli anni appena trascorsi.
Infine, sono stato recuperati i due cancelli ed il vialetto di accesso nonchè posizionate, lungo il perimetro esterno, un buon numero delle nuove panchine.
Rimane il problema delle frane lungo la spalletta est ed ovviamente, quello delle serre che, lo ricordiamo per l’ennesima volta, ci costarono la “modica” cifra di due miliardi seicento milioni di lire… risorse buttate letteralmente nel cesso, insieme ad altre decine di miliardi di cui nessuno ha mai chiesto scusa.
E chi avrebbe dovuto… chiesto conto.
Su, vediamo come andrà stavolta…
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