Come castelli di sabbia che alla prima acqua… verranno giù!


09/01/2019

Come castelli di sabbia che alla prima acqua… verranno giù!



E’ vero, non sono castelli ma viali, non è sabbia ma terra con un un velo di pozzolana sopra, non è il Comune di Roma ma la Onlus ANFFAS (curioso, ma non tanto, ora lo spieghiamo), non è la prima volta bensì l’ultima in ordine di tempo (le precedenti peraltro senza neanche uno straccio di autorizzazione)… ma la qualità è quella, con un destino già segnato.
C’è ovviamente da chiedersi se chi ha autorizzato l’ingresso dei veicoli (Dipartimento Tutela Ambientale) ed il lavoro ne abbia mai visionato il progetto e chi, una volta completato l’intervento, effettuerà le verifiche e i collaudi del caso.

Perché comunque la vogliamo mettere, sempre di denaro pubblico si tratta (anche se transitato attraverso l’ANFFAS) e sempre in una villa storica ci troviamo, quella stessa villa che, ricevuti 52 miliardi di lire per i lavori del Grande Giubileo del 2000, li vide spendere (quelli rimasti dopo la scomparsa di 27) per lavori fatiscenti o inutili perché mai finalizzati.
Ne sono un esempio proprio i viali che già a pochi mesi dal completamento, cominciarono a perdere pezzi, bordature, canaline in sampietrini, rompitratta.

Nei vecchi libri mastri della Famiglia Pamphilj, la voce “manutenzione viali” era una delle più onerose e nonostante un proverbio popolare reciti “l’esperienza è la somma delle fregature” né l’ANFFAS nè il Comune di Roma ne hanno mai fatto tesoro, prova ne sia lo sfaldamento in corso dopo appena un paio di giorni.

I veicoli della Onlus (decine e decine) utilizzano quotidianamente l’ingresso di via Vitellia n. 76, salgono verso il lago del Giglio, si immettono su viale 8 Marzo Festa della Donna, piegano a destra per viale del Casino Algardi e poi, di nuovo a destra su un ex sentiero trasformato negli anni in strada a due corsie dal transito e da interventi della medesima fattura… ed è lì che sono stati concentrati i lavori.
Terra, quintali di terra a riempire i fossi aperti dalle acque meteoriche non irregimentate (le canaline di sampietrini non possiedono alcuna concavità e sono sepolte nel terreno, non ci sono rompitratta e non viene effettuata alcuna manutenzione a tombini e canalizzazioni) con un velo di pozzolana sopra.
Non solo, sui lati esterni al viale sono stati aperti una sorta di scolatoi per incanalare l’acqua, distruggendo quanto c’era e arando il terreno manco fossimo in un campo di patate in piena campagna.

Siamo invece in una villa storica dove il Comune non ha mai fatto le cose come vanno fatte e dove un privato fa continuamente come gli pare senza che il primo eserciti alcun doveroso controllo.

NB: a seguire un album dove mostreremo gli stessi lavori effettuati dall’ANFFAS già nel 2014 e nel 2017, lavori per i quali non ci risulta fosse mai stata rilasciata alcuna autorizzazione.
Sempre con ghiaia e terra, tutte finite in un men che non si dica sui prati e nei tombini intorno.
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