Fatti, documenti, voci: uno, nessuno e centomila.


11/05/2015

Fatti, documenti, voci: uno, nessuno e centomila.



La scorsa settimana un cane di nome Bo si è sentito male un’oretta dopo esser rientrato in casa, su via del Vascello, dopo una passeggiata a villa Pamphilj con la propria padrona. Purtroppo, nonostante i tentativi di salvarlo condotti presso un ambulatorio veterinario, il giorno seguente è morto. Il veterinario ascrive il decesso all’aver ingerito un lumachicida.

I documenti… nessuno.
Allo stato attuale non è stato mostrato alcun documento, analisi, referto o denuncia che mostrino/identifichino sostanze, oppure che configurino un’azione condotta da ignoti al fine di causare la morte, attraverso la diffusione di sostanze velenose, dei nostri amici a 4 zampe.

Le voci… centomila.
Grazie ai social network o alle decine di fotocopie attaccate dappertutto da persone sicuramente in buona fede ma, allo stato attuale, prive di prove circostanziate e documentate.
Riteniamo questo non sia un modo responsabile di procedere… tant’è che, dall’iniziale “cane Bo/via del Vascello/lumachicida” si è passati a “3, 4, numerosi, moltissimi cani/via del Vascello, via Ludovico di Monreale, villa Pamphilj, villa Sciarra, il quartiere Monteverde, la Montagnola/bocconi e crocchette avvelenate”.

Villa Pamphilj: dopo aver parlato con il Servizio Giardini siamo ad informarvi che nella villa NON sono state individuate sostanze di alcun tipo, men che meno velenose, ne sono stati rinvenuti o recuperati corpi di animali avvelenati o deceduti per qualsivoglia altro motivo.
Come Associazione raccomandiamo la calma e l’individuazione di elementi oggettivi prima di ogni altra cosa: già lo scorso anno (in realtà ogni anno) dopo la morte di un cane di razza beagle, avvenuta all’interno del condominio di via di Donna Olimpia n. 30, era stato diffuso un allarme simile, rivelatosi poi infondato.
E quando il proprietario di altri due animali, in seguito a quelle voci, si era insospettito rinvenendo del mais stranamente distribuito lungo un viale, lo avevamo sollecitato a rivolgersi ai Carabinieri per gli accertamenti necessari. Le analisi avevano poi rivelato come si trattasse solo di mais, e tutto era finito lì, perché la documentazione, la denuncia del rinvenimento e le successive analisi SONO fatti e non semplici voci.
Ed è così che si deve fare… SEMPRE!

Le voci, ripetiamo, seppure in buona fede, NON sono sufficienti, anzi… rischiano di configurare, per chi le diffonde, il reato di “procurato allarme”.

Da parte nostra, stiamo contattando la proprietaria del cane Bo per chiederle se sia possibile pubblicare eventuali referti rilasciati dal veterinario che ha avuto in cura il suo amico.
Altrettanto (pubblicare) faremo con altri DOCUMENTI UFFICIALI e INOPPUGNABILI che ci verranno forniti o che dovessimo acquisire.
E se da questi documenti si dovesse configurare un’attività di diffusione di sostanze velenose, ci recheremo presso la stazione Carabinieri “Gianicolense” per depositare un circostanziato esposto-denuncia che solleciti un intervento della Magistratura.
Villa Pamphilj… e via del Vascello, e via Ludovico di Monreale, e villa Sciarra, e il quartiere Monteverde/Gianicolense, e la Montagnola… e insomma tutta la Città ed oltre, sono luoghi dove tutti dobbiamo vivere e passeggiare sereni.
Al riparo da chi compie atti criminosi, ma anche da chi, in maniera troppo avventata diffonde notizie, almeno attualmente, prive di un reale riscontro.

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