07/11/2018
Il principe cerca casa?
Villa Doria Pamphilj è stata riaperta da pochi giorni ma, nonostante i sei giorni di chiusura e l’impegno profuso dai suoi giardinieri è ancora in condizioni decisamente disagiate, con alberi a terra, cataste di legna bandellate, rami che pendono.
C’è ancora tantissimo da fare insomma… eppure, questa mattina, tutti gli addetti del Servizio Giardini (8/10 persone) erano invece all’opera in un sol punto, peraltro NON toccato minimamente dal maltempo della scorsa settimana.
Strano… l’ex-legnara su viale Bartolomeo Rozat, già ex-tante altre cose: negli anni ’80/’90 residenza di un funzionario del Servizio Giardini che nulla aveva a che fare con la villa; successivamente punto d’appoggio per i giovani del progetto Polis, un’iniziativa pagata con i soldi della UE, ma destinata a far entrare nel Comune di Roma parenti ed amici degli amici; poi, per un breve periodo, sede di una scuola di tango argentino (che strano, ricordiamo il segretario particolare di un Sindaco che aveva appunto una scuola di questo tipo… ancora più strano averlo incontrato una volta proprio lì).
In tempi più recenti (consiliatura Alemanno) ricordiamo il tentativo di posizionarci all’interno un punto fisso del Corpo Forestale dello Stato, iniziativa abortita per le condizioni in cui versava la struttura (benché restaurata con centinaia di migliaia di euro pochi anni prima, nel 2009>2011) con i forestali dirottati per questo motivo all’interno del Casale Floridi.
Con esiti infelici, tant’è che i tre agenti saltuari (tanto saltuari e inutili) furono poi messi alla porta e i due casali, Floridi ed ex-legnara (rieccola!) inseriti in un bando della Sovrintendenza Capitolina.. uno di quei bandi perfetti, nei quali i privati, a quattro soldi, si spartiscono pezzi di Patrimonio storico con la scusa che il Comune di Roma non sa cosa farci (gli affitti mensili erano di 1800 euro per il casale Floridi, il boccone prelibato e si disse, già destinato, 480 euro per l’ex-legnara, 230 euro per la cascina ai Monti, 300 euro per la casetta Rossa sul lago).
Poi, mentre scoppiava l’ennesima “affittopoli romana”, fallivano miseramente un’iniziativa avviata da soggetti targati politicamente nel casale di Giovio e venivano recapitati 15 avvisi di garanzia a chi, certa politica sempre presente, compiva abusi e violazioni nel casale dei Cedrati (casale di Giovio 1000 euro, casale dei Cedrati+giardino 1900 euro al mese).
Tutto questo portò la Sovrintendenza Capitolina a bloccare il bando “dei 4 casali” (le buste delle offerte erano già state consegnate) e l’ex-legnara rimase così, negletta, in attesa che altri le mettessero gli occhi addosso.
E siamo ad oggi, con questi strani lavori, per nulla urgenti (villa Ada chiusa, villa Sciarra chiusa, resti di alberi sparsi per tutta Roma)… possibile questa fosse la priorità su cui dirottare le poche risorse disponibili?
Il dubbio è che la possibile fine della consiliatura Raggi abbia accelerato le mire di chi, neanche velatamente, ha manifestato l’ambizione di entrare in possesso ed utilizzare per proprie attività qualche casale della villa.
All’inizio il casale Floridi, poi la cascina Farsetti…. ora è il turno dell’ex-legnara?
E’ per questo che i giardinieri la stavano tirando a lucido stamattina?
Davvero i Pamphilj vogliono riprendersi quanto noi abbiamo ridotto così male?
O è qualche loro lontano, lontanissimo, presunto, presuntissimo parente?
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