Il vile, il protocollo, la cavalleria… e la volpe morente.


09/01/2016

Il vile, il protocollo, la cavalleria… e la volpe morente.



A villa Pamphilj, stamattina intorno alle 09.30/10.00 sul viale che, dall’ingresso su via Vitellia n. 76 conduce al lago del Giglio.
Il vile, ovvero il padrone di un bracco nero che recuperato velocemente il proprio cane dice a coloro che hanno assistito al fatto “esco un attimo, vado a chiamare i soccorsi”: ovviamente era una scusa per allontanarsi e non rispondere di quel che era successo, ché quel suo cane aveva appena scovato ed azzannato una volpe, lasciandola moribonda sul viale.
Il protocollo, due vetture della Polizia Roma Capitale e cinque agenti al telefono per segnalare, chiedere interventi, chiedere istruzioni, informare, aspettare, spiegare che dovevano aspettare, rispettare protocolli… la nostra volpe che alzava ogni tanto il musetto ad implorare aiuto, tutto intorno i cittadini basiti, dispiaciuti… anche un po’ contrariati da questo tergiversare e rimanere appesi al protocollo.
Qualcuno, comprendendone l’osservanza, faceva comunque presente quanto successo nel recente passato, con carcasse di cani e volpi e cigni lasciate per giorni a marcire sul prato, sull’Olimpica, a galla o sulle sponde del lago del Giglio: perchè questo è il sistema dei protocolli del Comune di Roma, tanto che, a due ore dall’aggressione, la situazione era rimasta tale e quale.
La cavalleria, due agenti del reparto a cavallo della Polizia di Stato che finalmente, con altri della Municipale accorsi con degli scatoloni, raccolgono con tutte le precauzioni del caso la povera volpe… sempre più agonizzante.
Sono ormai le 11.30, una delle vetture la condurrà a villa Borghese, presso il centro di recupero della fauna selvatica gestito dalla LIPU… giusto il tempo di istruire gli agenti su quale strada fare per raggiungerlo.
La volpe, un’altra, l’ennesima vittima della mascalzonaggine e della viltà umane… destinata a morire o ad essere soppressa, ché due ore di attesa per un “possibile” soccorso sono oggettivamente troppe.
Vittima anche di certi “protocolli”:
– i cani lasciati liberi di aggredire da proprietari irresponsabili che non pagano mai per la violazione di norme e Leggi;
– le Forze dell’ordine, impreparate ad intervenire con tempestività ed efficacia su eventi ormai ricorrenti all’interno di una grande area verde, prive di attrezzature ed istruzioni, addirittura ignare di chi interpellare e di come raggiungerne la sede.
– la LIPU, che in cambio di una struttura gestita da decenni all’interno di villa Borghese, riceve semplicemente gli animali feriti… e non è attrezzata/autorizzata/motivata/interessata (vallo a sapere) ad intervenire “sul campo”;
– i politici, gli amministratori, i funzionari comunali e “certi” responsabili di associazioni ambientaliste, sempre pronti a rilasciare interviste dal bordo del lago del Giglio o dai casali di villa Pamphilj, proprio sulla ricchezza di fauna e flora e Storia racchiusa in questo spazio meraviglioso.
Soprattutto, ben protetti da quei loro protocolli, quelli che non cambiano, non elaborano, non aggiornano… quelli che non li vedono mai responsabili di quanto avviene.
Anche di una volpe lasciata due ore ad agonizzare su di un viale a villa Pamphilj… sì!

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