20/12/2017
Impiego dei detenuti per il decoro dei parchi
Questo è un capitolo del PIANO PROGRAMMA ed UTILIZZO. nel quale, all’interno del paragrafo riguardante l’Ambiente, primo comma, abbiamo avanzato l’ipotesi che sta effettivamente prendendo corpo attraverso l’accordo firmato ieri da Roma Capitale e Ministero della Giustizia.
5) AMBIENTE
– SERVIZIO GIARDINI: l’attuale numero e dotazioni degli addetti di villa Doria Pamphilj sono assolutamente insufficienti, e il personale viene impiegato continuamente in ruoli impropri (nella raccolta dei rifiuti, ad esempio): dagli 82 in servizio negli anni ’90, siamo passati agli attuali 11, di cui 2 part-time.
La maggior parte dei mezzi in dotazione necessita di manutenzione, troppo spesso affidata alla buona volontà di chi li conduce; lo stesso abbigliamento e i presidi antinfortunistici degli operatori, costretti a lavorare in zone frequentate da vandali, tossicodipendenti, prostituti e prostitute, sbandati e delinquenti, sollevano motivate perplessità.
Il ricorso agli appalti esterni si è mostrato parimenti inadeguato, ed il Dipartimento Ambiente è stato uno dei più toccati dal fenomeno conosciuto come “Mafia Capitale”.
Va avviata una nuova politica del personale, riqualificandolo (negli anni ’90, l’80% dei giardinieri aveva invece la qualifica di semplice operaio), aumentandone il numero e affiancandolo, dove possibile, con detenuti impiegati in lavori di pubblica utilità (vedi accordo già operante per villa Sciarra, Gianicolo e via Garibaldi con il Ministero della Giustizia) e con soggetti condannati a pene alternative per reati contro i Beni Comuni.
Infine, le aree destinate ad uffici e deposito materiali, oggetto di continui furti e vandalismi, vanno protette con telecamere ed allarmi perimetrali.
– VALORIZZAZIONE, TUTELA: va intrapresa una responsabile politica di recupero e valorizzazione delle aree abbandonate, ad esempio, tutta quella che comprende le serre moderne su viale Vittoria Nenni, quella immediatamente a ridosso compresa tra viale Rosa Luxemburg e via Aurelia Antica, quella della zona ex-AICS.
Sono aree scarsamente o per nulla frequentate dai cittadini e versano in completo stato di abbandono: prati incolti o di terriccio arido dove sopravvivono pochi alberi da frutto e serre occupate abusivamente da parte di individui in disagio abitativo, oppure da soggetti legati ad organizzazioni criminali (racket dei materassi… eccetera).
In quest’ultime, il sequestro giudiziario e gli sgomberi effettuati in passato risultano inefficaci: in assenza di controlli, i sigilli vengono regolarmente rimossi e gli ambienti rioccupati.
La nostra proposta per contrastare tale degrado è riutilizzarle secondo la propria funzione originaria: le serre devono tornare a funzionare in quanto tali perchè solo una presenza costante di addetti ne può garantire la sicurezza.
Purtroppo, stante l’attuale congiuntura economica è assai improbabile il comune di Roma possa assumere personale per riattivarle, così proponiamo siano date in concessione a cooperative sociali oppure Onlus ( Libera ecc. ) con il vincolo di rispettarne la destinazione originaria e di utilizzarle con metodi di coltivazione biologica e/o biodinamica.
Ancora, prevedere un punto vendita all’interno della villa, ovviamente per i prodotti ottenuti da tali coltivazioni… di fatto, un vero e proprio “chilometro zero” utilizzando il Casale ed il Giardino dei Cedrati quale fulcro fondamentale dell’intero progetto.
Tenendo presente come i fondi per avviare questa attività, compreso il recupero delle serre, possano provenire da finanziamenti comunitari (Unione Europea)… l’Amministrazione potrà accertarlo agevolmente!
In questo modo si imposterebbe la soluzione di molteplici problemi:
– la liberazione delle serre dagli occupanti abusivi;
– il restauro delle serre secondo il loro utilizzo storico originario (com’era e dov’era!);
– la rimessa in produzione di porzioni di territorio abbandonato (come richiesto a gran voce da qualunque associazione si occupi oggi dell’allarmante problema del consumo delle risorse mondiali, e della necessità di aumentare la produzione alimentare ovunque sia possibile);
– la possibilità di creare posti di lavoro con attività sostenibili.
Parimenti, sollecitiamo la destinazione ad orti urbani di piccole ma significative porzioni della villa, come la zona adiacente alle serre moderne, oppure quella occupata a suo tempo dall’ex circolo AICS (attualmente recintata, nella zona ovest) perché, date in concessione a cittadini o associazioni, contribuirebbe ulteriormente a restituire l’antica funzione alla villa, residenza rurale della famiglia Doria Pamphilj.
Per favorire il rimboschimento si potrebbe invece promuovere la donazione di alberi e piante (ad esempio in memoria di defunti o per ricordare eventi quali nascite, matrimoni, lauree… altro), come anche la raccolta di fondi nelle scuole e altrove (sensibilizzando bambini e cittadinanza al concetto di tutela ambientale).
L’iniziativa (da pubblicizzare adeguatamente), potrebbe riportare segnalato, presso l’albero, il nome del/dei donatore/i e le ragioni della liberalità.
Ovviamente, l’Amministrazione dovrà impegnarsi nella loro costante ed efficace cura.
Analogamente si potrebbe fare per le panchine, i percorsi fitness e tutto il resto dell’arredo urbano.
– DIDATTICA: villa Doria Pamphilj è e deve rimanere un esempio di cultura, del vivere rispettoso e consapevole dei valori della natura: riteniamo che tutto quanto fin qui esposto (utilizzazione di aree e manufatti già esistenti da sottrarre al degrado e alle logiche di sfruttamento per uso ricreativo/commerciale, destinandoli a laboratori, raccolte, punti di informazione, formazione e dibattito) risponda all’esigenza di valorizzarla quale polo didattico di tematiche connesse al rispetto dell’ambiente.
Per questo, l’esperienza avviata in queste aree andrà condivisa innanzitutto con le scuole del quartiere, gli anziani, le Onlus dei diversamente abili e con tutti i cittadini/frequentatori che desiderino riscoprire questo tipo di Valori.
– INTERVENTI, BONIFICHE: perdite d’acqua, frane, difesa del patrimonio boschivo risultano attualmente deficitari. L’auspicio è che una nuova forma di gestione ed il recupero di risorse (vedi paragrafo 1) possano rilanciare e razionalizzare l’opera dell’Amministrazione.
E nei luoghi maggiormente colpiti dai fenomeni di degrado:
– ingresso piazza di San Pancrazio > causa scarico abusivo di pile esauste;
– Onlus COES civico n. via 162 della Nocetta > causa scarico abusivo di Eternit;
– civico 74 via Leone XIII > causa degrado prodotto dal ritrovo festivo della comunità peruviana;
– civico 76 via Vitellia area giochi bambini > causa abbandono materiali transito rom e ritrovo tossicodipendenti;
– area compresa tra viale Vittoria Nenni e viale 8 marzo Festa della Donna > causa ritrovo prostituzione maschile;
– civico 8 di largo Martin Luther King > causa ritrovo prostituzione femminile;
vanno avviati, al più presto attenti interventi di bonifica.
– FAUNA SELVATICA: con lo stesso spirito vanno affrontate le problematiche inerenti alla fauna selvatica di cui la villa è particolarmente ricca ed esempio di biodiversità portando avanti una politica di contenimento per le specie più invasive (tartarughe palustri americane, topi, gabbiani, cornacchie, piccioni, pappagalli) e tutela di quelle, più genuinamente autoctone.
Il personale appartenente all’Amministrazione va istruito sulle procedure e sugli Uffici a cui spetta intervenire in caso di maltrattamenti, abbandoni, molestie, ferimenti e conseguenti recuperi, cure.
A tal proposito, è auspicabile vengano ridefiniti funzione e supporto dell’attuale “Centro Recupero della Fauna Selvatica” gestito dalla LIPU/Lega Italiana Protezione Uccelli all’interno del BioParco a villa Borghese.
– AREE CANI: va reso operativo il contenuto dell’Ordinanza Sindacale n. 356 del 30 maggio 1996 istitutiva degli “spazi per attività ludiche dei cani”.
Allo stato attuale e, da sempre, nessuno dei presidi previsti nel testo è stato mai predisposto, né l’AMA ha mai provveduto a bonificare le aree indicate.
La seconda area istituita, su via Vitellia, non lo è mai stato ufficialmente e sia lì, che nell’altra su via Leone XIII parte ovest, non ci sono più cartelli indicatori, non ci sono fontanelle e panchine.
Si sollecita inoltre l’istituzione di una terza area, all’interno della zona recintata ed affidata all’ACEA Acque a San Pancrazio.
Vai al post FB>https://goo.gl/zHDrKW
Qui la notizia dal sito del Comune di Roma:
“Impiego detenuti in lavori socialmente utili, accordo Roma Capitale.Ministero Giustizia “>https://goo.gl/scBP4o