10/07/2013
L’inquilino del piano di sopra… al laghetto del Giglio.
Così avrei voluto chiamare questa galleria fotografica… che avrebbe illustrato l’ennesima condizione di degrado in cui viveva uno degli sbandati… appunto nel sottotetto di questo piccolo casale.
Però, ieri, è successo altro e la situazione da descrivervi è risultata ben peggiore di quanto avessi trovato in precedenza.
Di qui, la foto “pesante” che ho scelto come copertina: me ne scuso con tutti, ma credo che certe cose debbano farci aprire molto bene gli occhi sulla deriva, la miseria, il degrado umano ed ambientale in cui se ne sta andando uno dei posti più belli di Roma.
Alcune settimane fa, seguendo la rete abbassata avevo preparato la documentazione su “l’inquilino del piano di sopra”… sulla condizione cioè in cui viveva l’occupante del solaio/sottotetto.
I nuovi occupanti dovrebbero essere arrivati successivamente e i primi tre incrociati (vedi foto) sono addirittura quelli che ficome il restauro di questo casale sia stato completato solo un paio di anni fano a due settimane fa, vivevano nelle serre ottocentesche (poi sgomberate… di qui l’assoluta inutilità di interventi parziali, privi di collaborazione tra Unità di Polizia, operatori ecologici e Servizi Sociali. Soprattutto con questi ultimi!).
Ieri, seguendo a ritroso la strada dei tre che uscivano, siamo entrati all’interno del casale e trovato quanto descritto.
In particolare al piano superiore dove, vi garantisco, ci si è stretto il cuore: tre ragazzi diciottenni o poco più, che non ho voluto fotografare, carini e timidi nei modi, che molto poco avevano dei primi tre (completamente devastati dalla birra e dagli alcolici) e ancor di meno dei braccianti o dei muratori in nero.
Il sospetto, forte, è stato quello che si prostituiscano con i signori italiani che frequentano la villa (vedi galleria fotografica “dedicata”).
Gli abbiamo spiegato che lì non si può stare, che è pericoloso, che la situazione è ogni giorno peggiore e che l’attenzione delle Forze di Polizia è stata sollecitata per i tanti brutti fatti che vedono la villa loro teatro.
Ma ci facevano talmente pena che abbiamo convenuto con loro di aspettare 24 ore prima di pubblicare queste foto e richiedere l’intervento dei Carabinieri.
Speriamo di aver fatto la cosa più giusta.
Non posso però non sottolineare nuovamente come il restauro di questo casale sia stato completato solo un paio di anni fa, con il solito via vai di funzionari comunali, di auto private, di professionisti boriosi.
Restaurato, pagato, abbandonato.
Così lo restauriamo un’altra volta, ricomincia il via vai… e l’economia “gira”!
NO… qui c’è qualcosa che continua a non tornare e l’Amministrazione Capitolina dovrebbe seriamente affrontare il problema.
Quello del degrado … e quello di chi lo favorisce!
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