07/01/2016
La favoletta della polpetta e l’orrore vero di cui nessuno…
… si è occupato e preoccupato.
Chiariamo una volta per tutte la prima: a villa Pamphilj e nel quartiere NON C’E MAI STATO ALCUN TENTATIVO DI AVVELENAMENTO AI DANNI DEI NOSTRI AMICI ANIMALI.
I fogli appesi ovunque, le foto e le voci circolate su FB e riprese poi dalla stampa online e cittadina a metà maggio NON RIPORTANO FATTI REALI MA ESCLUSIVAMENTE UNA SUGGESTIONE COLLETTIVA rimbalzata a tal punto da produrre un intervento (interessato, e vi spiegheremo il perchè) del Corpo Forestale dello Stato, il 22 maggio 2015.
All’inizio di quel mese, un retriver di nome Bo si era sentito male ed era poi deceduto presso un ambulatorio veterinario dove avevano IPOTIZZATO quale causa del decesso l’assunzione di un lumachicida: dove (a villa #Pamphilj, lungo la strada, nel giardino su via del Vascello dove viveva), come e perché non è mai stato chiarito.
In seguito a quel fatto (l’unico reale) si scatenò la psicosi: i bocconi avvelenati con la stricnina venivano segnalati dappertutto, in una escalation che vedeva coinvolte villa Pamphilj, villa Sciarra, il quartiere Gianicolense/Monteverde, altri quartieri e ville e parchi dell’intera Città.
In realtà NON SONO MAI ESISTITI ALTRI DECESSI, NON CI SONO MAI STATI RITROVAMENTI DI BOCCONI AVVELENATI, NON SONO STATE MAI PRODOTTE ANALISI E PRESENTATE LE RELATIVE DENUNCE e quanto circolato tra le persone, anche in buona fede, è COMPLETAMENTE PRIVO DI ALCUN FONDAMENTO!
Le fonti dell’Associazione per Villa Pamphilj sono l’Arma dei #Carabinieri (stazione Gianicolense) ed il Servizio Giardini/Dipartimento #Ambiente di villa Pamphilj.
Ancora, lo stesso Corpo Forestale dello #Stato, giacché, dopo quel curioso intervento del 22 maggio avevamo scritto al loro Ufficio #Stampa per avere chiarimenti: l’email ed il testo sono tra le foto di questo album.
Fummo contattati per telefono e ci fu confermata l’ASSENZA DI QUALSIASI RITROVAMENTO COME ANCHE DI DENUNCE ED ANALISI PROBANTI l’ESISTENZA DI TENTATIVI DI AVVELENAMENTO.
E chi ci aveva contattato ammise anche come l’intervento si fosse reso necessario per tacitare le voci (VOCI !) diffuse in maniera così indiscriminata… ed anche per fornire un’immagine di efficienza per un Corpo in procinto di essere sciolto per #Legge (cosa che è poi avvenuta all’inizio di agosto, con l’approvazione della riforma della Pubblica Amministrazione).
Per questo, quel giorno, erano presenti un colonnello del Comando Provinciale, il reparto cinofilo costituito nel parco nazionale d’Abruzzo per individuare le esche anti-lupi… soprattutto i fotografi ed i cineoperatori dell’Ufficio Stampa del Corpo!
L’effetto placebo ci fu… e l’allarme rientrò senza che nessuno si interrogasse più su come fosse andata a finire.
Noi abbiamo aspettato sia il via libera dell’Arma (c’era in corso un’altra questione di cui adesso vi parleremo) sia che gli animi si rasserenassero perché ciascuno potesse ragionare sugli elementi esistenti (meglio… inesistenti!) e su quelli che forniamo in questo album.
Tra l’altro, proprio in questi giorni, c’è chi ha riesumato da qualche pagina FB i fogli con l’allarme lanciato a maggio… senza rendersi conto di come non si tratti di fatti attuali… e peraltro di fatti mai accaduti.
L’orrore vero, di cui nessuno si è invece occupato.
Il 23 giugno, nel laghetto di villa Pamphilj venne ritrovato il corpo di una cagnolina: i suoi resti furono avvicinati a riva dalla nostra amica Birgit, e successivamente recuperati dai #Carabinieri della stazione “Gianicolense” e dall’ex custode della villa, Bruno… visto che nessun altro dipartimento del Comune si dava pena per intervenire.
Il corpo venne avvolto in due grandi sacchi della nettezza urbana e custodito per 24 ore nella stazione dei Carabinieri, in un’area refrigerata in attesa fosse recuperato dal laboratorio a cui compete, per le regioni #Lazio e Toscana, l’indagine sulle possibili cause della morte.
I risultati misero in evidenza come la cagnolina si trovasse in setticemia da parto, NON fosse stata affogata (i polmoni non contenevano acqua) ma uccisa da colpi inferti mentre era ancora viva.
Solo successivamente era stata gettata nel lago del Giglio, a villa Pamphilj.
I Carabinieri avevano poi trasmesso gli atti delle indagini al Comune perché il Sindaco, a cui compete ANCHE la difesa dei nostri #amici #animali da eventuali atti di violenza, si rivolgesse all’ Autorità Giudiziaria: in realtà, il successivo scioglimento del Consiglio Comunale ha reso vana questa evenienza.
Noi dell’#Associazione, comunque edotti di quanto avveniva, siamo rimasti in attesa della conclusione dell’iter come richiestoci dalle Forze dell’ordine ed è per questo che ve ne diamo conto solo oggi, augurandoci che leggiate tutto con attenzione, perché la superficialità e l’emozione non inneschino nuovamente cattiva informazione e l’ingiustificato allarme sociale di cui in tanti rimasero, a maggio, inconsapevoli vittime.
PS: ad agosto la stampa parlò dell’arresto di un presunto avvelenatore (polpette con schegge di vetro diffuse in altri parchi e ville della #Capitale): anche questa notizia non ha trovato poi alcuna conferma.