04/08/2021
La fornace… del PD!
No, non stiamo intervenendo anche noi nella campagna elettorale delle prossime amministrative (anche se, sulle criticità di villa Pamphilj, siamo stati già interpellati da alcuni dei candidati e dalle liste che li sostengono) ma, semplicemente, desideriamo raccontarvi l’ennesima curiosità individuata.
Sì, perchè ieri, mentre eravamo intenti ad un giro nel terrapieno che affaccia su via Aurelia Antica all’altezza del Casale Floridi, abbiamo notato il marchio impresso nei mattoni refrattari con cui, un tempo, venne restaurato l’acquedotto Traiano Paolo: qualche anno fa, un tratto di copertura si è staccato dal corpo principale finendo per mostrare come su ciascun mattone sia impressa la sigla “PD”, riferibile senza alcun dubbio alla fornace da cui provengono tutti.
A questo punto, ci farebbe ancor più piacere individuare esattamente quale sia ed in quale epoca operasse quest’antica azienda: sicuramente nella prima metà del 1600 visto come il Papa che dispose il restauro dell’acquedotto, Paolo V°, abbia regnato dal 1605 al 1621 e, nel giro di pochi anni, dopo Gregorio XV° (1621 > 1623) e Urbano VIII° ( 1623 > 1644) fosse salito al soglio pontificio Innocenzo X°… al secolo, Giovanni Battista Pamphilj.
Con un suo familiare, Pamfilo Pamphilj che già nel 1630 aveva acquistato, lungo via Aurelia Antica un modesto appezzamento agricolo… oggi, a distanza di 391 anni, la più grande e più bella villa storica della nostra Città!
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