24/06/2019
La “Pimpaccia” di Velàzquez
Sorpresa, il ritratto perduto di Velàzquez raffigura una nostra importante conoscenza: è Donna Olimpia Maidalchini, la “Papessa” o come la chiamava il popolo, la “Pimpaccia”. Donna dal carattere forte e spregiudicato, madre di quel Camillo Pamphilj che commissionò la costruzione della villa ad Alessandro Algardi, torna alle cronache di oggi con il clamoroso ritrovamento del dipinto che per molti anni è stato creduto perduto o addirittura distrutto.
Invece il ritratto di Olimpia Maidalchini Pamphilj, fatto nel XVII secolo da Diego Velàzquez è stato riscoperto e, dopo essere stato restaurato andrà nei prossimi giorni all’asta alla Sotheby’s di Amsterdam, dove potrà essere acquistato da qualche facoltoso collezionista privato o magari da qualche museo. Anzi sarebbe davvero bello se proprio un museo italiano potesse acquisire questo dipinto, importante sia per la sua valenza artistica e pittorica, che per quella storica, visto che rappresenta in modo così penetrante la figura di una delle donne più interessante della storia della nostra città.
Olimpia Maidalchini Pamphilj fu infatti una donna potente e manipolatrice nella Roma del XVII secolo: dapprima si sposò a soli 16 con un uomo ricco ed anziano, poi diventata vedova ricchissima, convolò a nozze con Pamphilio Pamphili, e nel contempo divenne anche cognata di Giovan Battista Pamphili, futuro Papa Innocenzo X, con il quale strinse un rapporto molto forte tanto da influenzarlo in così tante decisioni, da essere soprannominata la “papessa”.
Diego Velázquez durante un viaggio a Roma le dedica un ritratto cogliendone lo sguardo melanconico e al tempo stesso penetrante. Il possesso del dipinto viene documentato fino al 1724, poi si persero le sue tracce, fino al 1980 quando il ritratto viene attribuito ad un anonimo della scuola olandese. Comprato da un collezionista privato scompare nel nulla fino a poco tempo fa, quando viene portato negli uffici della Sotheby’s di Amsterdam. Qui dopo un’attenta analisi e valutazione da parte degli esperti della casa d’aste ecco l’incredibile scoperta: il quadro è il capolavoro perduto di Velàzquez.
Dopo quasi 300 anni Donna Olimpia con un colpo da Maestro, è proprio il caso di dirlo, torna quindi a far parlare di sé: il suo ritratto sarà battuto all’asta il prossimo 3 luglio con una base 2 milioni di sterline. Niente male, ne sarà contenta la Pimpaccia, così attaccata al denaro che secondo alcuni alla morte di Innocenzo X, il 7 gennaio del 1655, uscì dalla residenza papale a bordo di una carrozza piena di tutte le ricchezze del Papa.
Ed infatti una leggenda vuole che proprio il 7 gennaio anniversario della morte di Innocenzo X, a due passi da Villa Doria Pamphilj, sulla Via Aurelia, appaia il fantasma di Donna Olimpia a bordo di un carro infuocato: viene portata dai i diavoli direttamente all’inferno, per questo motivo fino al 1914 questo tratto della via Aurelia era soprannominato via Tiradiavoli e l’Arco di Paolo V era detto appunto, l’arco di Tiradiavoli.
Ma questa è un’altra storia, per adesso speriamo che i dipinto ritrovato trovi una collocazione consona a un personaggio così importante per la Storia di Roma e per la Storia di villa Doria Pamphilj.
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