La Presidenza del Consiglio ruba la vista sul Casino Algardi.


05/12/2016

La Presidenza del Consiglio ruba la vista sul Casino Algardi.



Con delle grandi lastre in acciaio dipinte di verde: le stanno fissando da questa mattina lungo la cancellata che separa l’area di pertinenza della Presidenza del Consiglio da viale del Casino Algardi, all’interno della zona pubblica.
Per ora solo lì, ma non ci stupirebbe, nei prossimi giorni, di vederle apparire (e scomparire dietro un’altra porzione di veduta) anche sul lato opposto, lungo viale Bartolomeo Rozat e lungo viale del Maglio.

Ne ignoriamo il motivo, ma certo non può riguardare l’aspetto sicurezza degli eventuali ospiti stranieri, piuttosto la riservatezza di certe presenze: da diverso tempo circola sui giornali la notizia della permanenza qui, nei fine settimana, della famiglia del Presidente del Consiglio, che la utilizzerebbe dunque come residenza personale.

Nel 1992 quella che diventò da subito l’Associazione per Villa Pamphilj, i cittadini romani, e i frequentatori della villa raccolsero quasi 30.000 firme per difendere il “cuore” della villa dal tentativo di Bettino Craxi di farne la propria residenza.
Altre 15.000 firme qualche anno più tardi, per chiedere a Silvio Berlusconi e Giulio Tremonti il rispetto degli accordi firmati (sull’onda di quella grandissima mobilitazione popolare) dal sindaco Francesco Rutelli ed il Presidente del Consiglio Carlo Azeglio Ciampi: niente da fare, i nuovi vertici di Palazzo Chigi, con il beneplacito di un Sindaco più interessato a gestire 3.500 miliardi di Giubileo stracciarono ogni accordo.

E questo nuovo “muro”, questo ostacolo alla bellezza e al nostro diritto di cittadini fa il paio con la sospensione, dal 1 luglio 2014 (inizio del semestre italiano di Presidenza al consiglio dell’Unione Europea) della possibilità di effettuare visite all’interno dell’edificio.
Sospensione che, a due anni dalla conclusione di quel mandato, INSPIEGABILMENTE ancora dura!
Per questo, su questa pagina e prossimamente in ogni sede, a partire da quelle delle Istituzioni nazionali e comunali noi chiederemo a gran voce il “perché” di questo ennesimo affronto!

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