03/09/2018
La segnalazione dell’Associazione per villa Pamphilj su La Stampa.it
Condividiamo sulla nostra pagina l’articolo (https://goo.gl/V3HFA7) realizzata per “LaStampa.it” da Luisa Mosello (che ringraziamo per l’attenzione e la citazione) ma non possiamo fare a meno di dedicare due parole a due altri argomenti che ha voluto toccare.
Casale dei Cedrati. La storia di quanto accaduto in quest’area non è come la propongono coloro che vinsero quel bando, la COOP Culture e i loro ignari (?) sostenitori: l’Associazione per Villa Pamphilj, ricevutane formale richiesta, mise a disposizione della Polizia Giudiziaria una ricca documentazione che mostrò quanto non visibile alla totalità dei frequentatori in una zona confinante ed estranea al bando, ovvero la ristrutturazione di un edificio, la realizzazione ex-novo di una grossa struttura in resina, alcuni danni inferti da non si sa bene chi (ma i materiali ed un cartello con la CILA del Casale sembrano circoscriverne la responsabilità in maniera piuttosto netta) all’acquedotto Traiano Paolo ed infine la realizzazione di una rete in metallo che sottrasse alla villa pubblica tutta l’area oggetto degli interventi descritti.
Non solo, ritenemmo opportuno sottolineare come l’affidamento in adozione del Giardino dei Cedrati fosse pretestuoso: la deliberazione 207 del 9 luglio 2014 è dettata per il verde residuale e abbandonato, delle rotatorie e degli spartitraffico, non certo per un giardino storico di una villa storica.
Il tutto con la prospettiva di guadagni macroscopici (si promettevano già cene e cerimonie da 200 coperti) a fronte di 1.900 euro di canone mensile… di cui né villa Pamphilj né il Comune di Roma riteniamo abbiano mai visto un solo euro.
C’è anche altro… ma, almeno su questo commento, fermiamoci qui, ché tutto è stato meglio circostanziato in album “dedicati”.
Sgomberi. Non sono tali ed il personale dell’AMA, dei PICS e del XII Gruppo Polizia Roma Capitale viene impiegato solo a rimuovere un po’ di materiali e fare ordine e pulizia per una successiva occupazione.
Gli orari di intervento (comodi e mai alle prime ore della giornata, ovvero 03,00/04,00 di mattina) non comportano l’individuazione, l’identificazione e la denuncia di nessuno… come già successo il 14 dicembre scorso quando del 100 e passa abusivi (CENSITI, DOCUMENTATI, MAPPATI dall’Associazione per Villa Pamphilj) non ne fu individuato nessuno ma in cambio, in un casale dove vivevano fino a 3 ore prima 35 persone, lasciati 50 proiettili calibro 38 ancora oggi in cerca di “proprietario”.
Siamo i primi a dolercene ma, per villa Pamphilj non ci sono affatto strategie, progetti, rilancio e sicurezza quanto piuttosto improvvisazione, mistificazione e millanterie.
Da parte dell’Amministrazione (in mala o buona fede vedremo) e da parte di soggetti inserti senza alcun titolo e titoli (anzi, con aspetti più che inquietanti) nell’inesistente operazione di recupero della villa.
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