05/01/2016
Lucciole e lanterne… ma non c’è da confondersi!
Per le lucciole (quelle che, ogni notte, richiamano gli automobilisti all’altezza di largo Martin Luther King), siamo ancora in attesa di sapere se il Commissario Prefettizio ed il Prefetto di Roma (e del Giubileo) hanno davvero in animo di trovare una qualche soluzione, fermo restando che qualsiasi essa fosse, non risolverebbe il problema della prostituzione maschile consumata all’interno di villa Pamphilj, di giorno, ogni giorno, tutti i giorni.
Da un po’ di tempo però (e non sappiamo se ne siano responsabili anche certi laboratori organizzati periodicamente dentro la villa) ci imbattiamo sempre più spesso anche in queste lanterne, atterrate sui prati od impigliate sugli alberi all’esaurimento della propria ascensione.
Quelle in foto (due di fronte alla palazzina Corsini ed una sul prato della fontana del Giglio) sono state fatte decollare durante queste festività ma ne avevamo mostrate già altre, mesi orsono, durante l’estate.
Carta e fiamma, aria riscaldata e un volo in balia della brezza e delle correnti… tutto intorno 180 ettari di verde asciutto per la stagione (calda) o per l’assenza di piogge: aldilà dell’aspetto suggestivo, è davvero il caso continuare a permettere siano utilizzate con tante leggerezza (e non ci riferiamo certo al loro peso)?
Certi fenomeni vanno governati, che si tratti di prostituzione, di droni a decollo verticale (altra questione parzialmente affrontata… e solo per la combinazione terrorismo&Giubileo), di lanterne potenzialmente incendiarie.
Poi ce ne sono tanti altri e la lista è lunga, qui, a villa Pamphilj e fuori, nella Città: cosa aspettano i nostri Amministratori ad intervenire, quando la smetteranno di “prendere lucciole per lanterne”?
Anche perché, entrambe, alimentano pericoli e degrado… non c’è davvero da confondersi!