13/07/2016
Ma un nastro giallo non basta più.
Qualche giorno fa gli agenti del XII Gruppo Roma Capitale hanno posizionato (per l’ennesima volta!) la bandella gialla sul varco aperto nella rete di protezione eretta intorno al Monumento ai Caduti Francesi che è, da quasi due anni, vittima di alcune crepe e di un cedimento alla base in una delle sue colonne. Un rito che oramai si ripete sempre più spesso, visto che qualcuno continua a forzare la rete, incurante del pericolo e del divieto.
Gli autori delle continue effrazioni sono probabilmente i devoti della Madonnina che si trova proprio all’interno del tempietto. Per lasciare qualche fiore non si fanno scrupolo di abbattere la recinzione, ma così facendo aprono di fatto l’accesso ad una struttura pericolante.
Ma le bandelle, così come la rete non bastano più: occorre effettuare al più presto un intervento di VERO consolidamento e quindi di restauro, così da ridare dignità ad un luogo così importante per la villa. Il monumento infatti, è stato costruito in memoria dei francesi che perirono durante le battaglie del 1849, ed è un’opera del 1851 dell’architetto Busiri Vici .
Insomma quanto tempo ci vorrà che il monumento sia restituito alla villa e che la normale viabilità sia ripristinata? Oramai si è formato un altro sentiero che ha di fatto distrutto la vegetazione antistante: basti pensare che proprio in quest’area un tempo nascevano bellissime violette selvatiche. Ora non c’è altro che polvere e profondi solchi. Perché purtroppo basta poco a modificare il profilo della natura, l’azione umana lascia il segno, senza fare sconti a nessuno.
Quindi non solo stiamo perdendo un simbolo, il monumento ai caduti Francesi, ma interrompendo la continuità del verde di Villa Pamphilj oscuriamo per sempre anche una concezione estetica del paesaggio che un tempo, invece, era così importante.
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