10/02/2015
Multarne uno… per educarne cento.
Spettabile dottor Mario de Sclavis, comandante del XII Gruppo Roma Capitale… non le sembra sia il caso affrontare, in maniera più decisa e sistematica le violazioni che, ogni giorno, a decine, si consumano all’interno di villa Doria Pamphilj?
Sì, perché avendo potuto apprezzare, venerdì scorso, gli interventi e l’abnegazione di due agenti del Suo reparto, ci chiediamo per quale motivo Lei non riesca a imprimere continuità ed il necessario sostegno ad una serie di azioni non più rinviabili.
Recinzioni e bandelle violate, dispersione di immondizia, apertura di discariche, affioramenti di fogne a cielo aperto, affissioni abusive, deiezioni non rimosse, accensione di fuochi, violazione degli orari di accesso, danneggiamento di cancellate e cancelli, accessi di mezzi privi di autorizzazione, distruzione del manto erboso per transito abusivo, biciclette lanciate ovunque a velocità non consentite, esercizio della prostituzione maschile e femminile con conseguente abbandono di profilattici e fazzoletti… insomma, qualcosina da fare, c’è sicuramente.
E ci siamo tenuti “bassi”.
Considerando come l’operato dei Dirigenti del Comune di Roma (di cui Lei fa parte) sia ancorato ad una serie di obiettivi (generalmente finanziari, il cui conseguimento prevede un gratificante premio in denaro)… ecco, cominciare a far fioccare le multe nella villa, finisce per essere conveniente per tutti, anche per Lei.
Oltre che essere, incidentalmente, il compito d’istituto del reparto che Lei comanda.
Rimaniamo in attesa, allora, convinti che la massima di Mao Tse-tung (“colpirne uno per educarne cento”) rivisitata nel titolo, sia purtroppo l’unica soluzione che possa contenere il dilagare quotidiano di frequentatori “zozzoni”, vili e prepotenti.