09/02/2015
Pericolo di morte? Sì, se non si interviene!
Così, venerdì, dopo che avevano finito con lo sgombero e la pulizia di ponte e “finti” bagni abbiamo condotto qui i due vigili (sempre loro!).
Si tratta della cabina elettrica dell’ACEA, interrata al centro della zona ovest di villa Pamphilj (punto 57 sulla mappa): ne partono ovviamente cavi elettrici che, a causa del dilavamento e, lasciatecelo dire, l’infelice posizionamento, sono venuti alla luce ad una cinquantina di metri di distanza, lungo un ripido sentiero.
Situazione già segnalata (un anno fa, ma non alla Polizia Roma Capitale) la cui pericolosità riteniamo decisamente sottovalutata: tra mountain bikers, podisti amanti del cross, giovanotti giocherelloni a cui potrebbe venire in mente “dai, facciamo precipitare nel buio mezzo quartiere!”, oppure peggio… predatori di rame, qui prima o poi ci scappa il morto.
Peraltro, anche la bassa rete che perimetra il pericoloso affaccio sulla cabina elettrica mostra segni di danneggiamento.
Ripetiamo: avevamo già realizzato un album, ci siamo tornati periodicamente a verificare (c’era stato un timido tentativo di ricoprire i cavi con la terra ma, in questi termini, l’intervento non poteva produrre alcun risultato), abbiamo nuovamente scattato un po’ di foto mercoledì scorso e venerdì, infine, approfittato del senso di responsabilità dei due vigili.
Adesso però, vogliamo vedere se ACEA ed il comandante del XII Gruppo Polizia Roma Capitale (il cui stipendio è facilmente rintracciabile sul sito ufficiale del Comune di Roma) decideranno di prendersi le proprie, di responsabilità.
Prima che se ne ritrovino, sulle spalle e di fronte ad un giudice, ben altre!