04/08/2015
Quando l’anaconda inghiotte i serpentelli.
A villa Pamphilj non succede sicuramente fino a quando gli agenti della Polizia Roma Capitale non si affacciano a controllare i lunghi cavi elettrici (i serpentelli) che l’organizzazione “Concerti nel Parco” aveva disteso per centinaia di metri… senza rispettare le norme dettate in tema di sicurezza, viene da immaginare.
Non si spiega altrimenti perchè, dopo questo controllo (favorito dalla pubblicazione di un album su questa pagina) sia comparso l’anaconda grigio e nero che ha inghiottito buona parte dei più piccoli cavi grigi, siano state innalzate “barriere” di ombrone verde a coprire alla bene&meglio allacci e prese, si sia addirittura scavato con picconi e maleppeggio (smarrendone uno) per interrare i succitati cavi.
Operazione francamente tardiva, visto che per oltre un mese, i cavi se ne sono stati distesi lì, tranquillamente, privi delle coperture rigide che normalmente ne assicurano la sicurezza.
Certo che ne accadono di cose curiose intorno a questa manifestazione: cavi elettrici e raccordi realizzati con nastro isolante in giro sul pubblico prato; fogne che scaricano… sul medesimo, pubblico, prato; scavi ed espianto di panchine (negli anni scorsi); torce e luminarie accese in violazione delle norme dettate sulla prevenzione agli incendi e sulla tutela dei parchi e delle ville storiche; camion, TIR, caravan, scooter che entrano senza permessi o violando le modalità prescritte sulle autorizzazioni ottenute; locandine inchiodate sugli alberi o issate su pali della luce e supporti di contenitori di rifiuti; la manifestazione e le sue strutture montate sopra un’area completamente cava con un sottosuolo ricco di preesistenze e già tre cedimenti più o meno recintati.
E ancora non ne abbiamo affrontato i risvolti finanziari: quanto ricevano dal Comune gli organizzatori, quanto versino di occupazione suolo pubblico e concessioni varie, quanto incassino dall’affidamento del punto ristoro (13.000,00 euro… questo già lo sappiamo) e dai biglietti di ingresso.
Quanto paghino di tasse… posto che un’associazione culturale, appartenente al no-profit, le versi: l’attuale normativa non lo prevede, pensate che fortuna!
Certo, se si cominciassero ad effettuare dei controlli seri… sui cavi, sulle fogne, sui fuochi, sui mezzi, sul business… su chi autorizza e benedice… sugli anaconda e i serpentelli…chissà!