20/02/2016
Quella non voglia di legalità ma di linciaggio…
“Fascista; frocio; pezzo di merda; stronzo-o-o; ti rompo il culo; ti spacco la faccia; amico dei fascisti; so chi sei; provocatore; bravo-bravo; quante te ne sei fatte di ragazzine (aggiungendo qualcosa che non ho capito se si riferisse a casa o a villa, visto che tramite una titolare del Casale sa dove abito); perché non vai a chiamare la tua mamma, dai la mamma così ti protegge” eccetera eccetera eccetera.
Queste sono le parole rivoltemi da alcuni che, sabato scorso, “difendevano” il Casale dei Cedrati dal provvedimento penale adottato dalla Procura della Repubblica: era stata convocata una conferenza stampa/sit-in e quando, finito di correre, mi sono avvicinato per scattare qualche foto, sono stato investito in questo modo.
Ma sono stato anche spintonato, provocato, zittito, deriso, addittato, fotografato e ripreso in video immagino, mentre cercavo di rappresentare le posizioni dell’Associazione per Villa Pamphilj e molto di quello che presenti e non, probabilmente non conoscono: delibere, ordinanze, costi, affitti.
Elementi oggettivi, mi si consenta.
Ma quando l’animato “confronto” (a cui io non ho minimamente reagito con parole o comportamenti simili) ha preso toni ancora più forti, con una palese ricerca di uno scontro fisico che squalificasse l’opera di tutela e di rispetto per la legalità condotta dall’Associazione di cui sono presidente e legale rappresentante… ho acceso anche io la telecamera e registrato alcuni secondi che qui, dopo averli già consegnati all’Arma dei Carabinieri, allego in forma pubblicabile (i volti degli aggressori sono oscurati).
E oggi, rilevato come sui cartelli apposti dall’Autorità Giudiziaria sia stato scritto anche il mio nome e l’indicazione della via dove abito insieme ad offese e minacce, mi recherò a formalizzarne circostanziata denuncia presso la stazione Carabinieri “Gianicolense”… immaginando ne verrà anche trasmessa copia alla Procura della Repubblica ed agli agenti di Polizia Giudiziaria perché si valuti la sostituzione del cartello e l’accertamento di chi si è reso responsabile del suo danneggiamento.
In questi giorni, su alcune pagine di Facebook, mi è stata inflitta un’analoga gogna, con offese, prese in giro, provocazioni, falsità gratuite: anche lì, come su questa pagina, ho continuato a dialogare, produrre documenti, ordinanze, fotografie e rispetto… con un invito alla reciprocità… un invito caduto nel vuoto, continuamente.
La dignità di quanto io e l’Associazione per Villa Pamphilj andiamo difendendo impone il passo formale della denuncia: la legalità, la trasparenza, il rispetto delle regole, la coerenza… nulla a che vedere con quanto praticato da altri dallo scorso sabato fino ad oggi.
Scusandomi comunque per i termini (non pronunciati da me) che dovrete leggere ed ascoltare, mi firmo…
Paolo Arca, presidente e rappresentante legale dell’Associazione per Villa Pamphilj.