14/03/2022
Quelle pietre del Giardino dei Giusti
Lo scorso sei marzo in occasione del decimo anniversario della Giornata europea dei Giusti ha avuto luogo presso il Giardino dei Giusti di Villa Pamphilj una cerimonia promossa dalla Fondazione Gariwo a cui ha partecipato anche il presidente dell’XII Municipio Elio Tomassetti. Una volta tanto si è dunque visto qualcuno dell’Amministrazione Capitolina… ma non basta.
Perché al di là delle partecipazioni (peraltro esigue, visto che hanno “bucato” più una volta la messa in posa di alcune pietre) il Comune di Roma dovrebbe ricordarsi anche di scrivere correttamente il nome di una delle pietre d’inciampo: parliamo di quella dedicata a Raphael Lemkin, avvocato e giurista polacco che nel dopoguerra promosse le leggi internazionali contro il genocidio, termine da lui stesso coniato.
Infatti già lo scorso anno avevamo segnalato che invece di “Raphael Lemkin” sulla pietra c’è scritto “Rafhael Lemkin”: non è cosa da poco, perché un nome rappresenta una persona e in questo caso la Storia, che di fatto fa parte di tutti noi.
A parte la pietra scritta male (già questo basterebbe) da segnalare anche come altre siano di fatto già deturpate, probabilmente a causa dei continui passaggi di alcuni ciclisti che le usano per fare “zig zag” oppure per colpa di chi le adopera come vere e proprie porte da calcio.
Sono oramai molte le pietre scheggiate o rovinate: tra queste quella di Armin Wegner, Salvo D’Acquisto, Irene Sendler, Bronislaw Gemerek, Karem Jeppe…
Un vero peccato, soprattutto perché questo Giardino, è nato come luogo di ricordo, memoria, rispetto. Rispetto che certamente è dovuto dai frequentatori della villa (sempre poco monitorata dalle Forze dell’Ordine) ma anche dall’Amministrazione Capitolina che oltre a fare errori grossolani, a non sistemare le pietre rovinate non ha mai di fatto valorizzato questo luogo.
Parliamo di percorsi didattici, passeggiate con le scolaresche, incontri, letture e quant’altro: tutte attività utili a trasmettere i valori dei Giusti alle nuove generazioni.
Se per adesso si è visto davvero poco e niente (più niente a dire la verità)… vogliamo almeno iniziare con lo scrivere i nomi correttamente?
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