06/10/2015
Ripristino della legalità? No… fare i soldi!
Dieci giorni fa, su via Leone XIII, una lunga fila di auto (dopo alcune ore partiva addirittura da piazzale degli Eroi) convogliate in un’unica corsia, coni stradali, cartelli, lampeggianti, macchine e moto della Polizia Roma Capitale… una trentina di agenti all’interno del parcheggio di largo Martin Luther King: ma che sta succedendo?
Una breve corsa lungo il marciapiede e… niente, nessun incidente, terrorista, voragine, crollo, incendio, manifestazione, Autorità in visita pastorale.
Tutto questo spiegamento di Forze per il banale “patente e libretto, grazie!”.
I veicoli venivano incolonnati per qualche centinaio di metri, messi in fila e a passo d’uomo poi, arrivati all’ingresso del largo, selezionati da due agenti con paletta: chi riceveva il cenno di accostare doveva svoltare all’interno del parcheggio per essere preso in consegna dal resto dello schieramento.
Chi coordinava, notata la presenza di un fotografo in calzoncini e canottiera: “Dica… lei, ha i documenti? Venga qui… cosa sta fotografando?”
“Sto fotografando tutti questi agenti in un luogo dove non si fanno mai vedere per reprimere i furti nei veicoli parcheggiati, per contrastare la prostituzione femminile, per arginare il degrado dei rom bulgari che bivaccano qui nove mesi l’anno, per individuare chi si diverte a svellere cancellate, cancelli, e chi viola le bandelle gialle messe a protezione di tutti!”.
Un’inutile polemica?
Non proprio, bensì la dimostrazione di quanto abbiamo appreso da tempo, quella priorità impartita dai comandi della Polizia Roma Capitale di “FARE I SOLDI”, e non di intervenire su abusi e reati: sono solo una perdita di tempo e non rendono nulla alle casse del Comune… ed ai premi dei suoi dirigenti, evidentemente!