06/04/2018
Se-que-sto è un se-que-stro!
E dire che… ooohhhh, avevamo esclamato dopo aver assistito allo schieramento di Forze messe in campo (meglio, in villa) il 14 dicembre scorso; poi, man mano che affluivano informazioni (“nei casali non c’era nessuno”… “qui abbiamo trovato 50 colpi di pistola calibro 38″… “dov’è ‘sto casale?”), mmmhhhh… eravamo rimasti, invero, un tantino perplessi.
Nei giorni successivi, ad un riscontro sui luoghi e ad un raffronto tra comunicati e situazioni reali… i mmmmmmhhhhhh erano divenuti un pochino più lunghi e preoccupati e dopo diverse settimane, assistendo alla visita “pilotata” del Sindaco Virginia Raggi non sapevamo più se aaaahhhhhh, scoppiare a ridere oppure gggrrrrrrr, incavolarci ben bene manifestando con fermezza il dissenso su quanto stava andando in scena.
A quasi quattro mesi dal giorno degli sgomberi e dei relativi sequestri, la situazione è quella che mostriamo in foto:
> “l’area sottostante il ponte pedonale di via Leone XIII” è di nuovo occupata completamente dagli sbandati e dal racket dei materassi;
> le ” Serre di via Aurelia Antica” lo sgombero non lo hanno mai neanche visto e chi ci vive da 20 anni… continua a farlo, immerso nei rifiuti e nell’Eternit “sfuggito” alle indagini ed ai sopralluoghi di periti, agenti e forestali;
> la “casetta rossa” è stata imbrattata dal solito gruppo di ragazzetti che, intercettati a suo tempo dalla Polizia Roma Capitale ma mai identificati o multati, ritengono i nastri gialli ed i cartelli fatti apporre dal GIP Flavia Costantini una sorta di linea evidenziatrice delle proprie opere.
E questi, non sono neanche gli aspetti più mortificanti dell’attuale situazione, caratterizzata da una preoccupante stasi: dopo il tour (anzi due) fatto fare all’ignara Sindaca, dopo gli annunci di fondi milionari e principesche Task Force anti-degrado, di riaperture di bagni e di punti jogging, la promessa di messa in opera di cancelli ed attrezzi ginnici… quel che rimane, anzi che manca del tutto, sono le idee, i progetti, i bandi.
Rimangono però l’Eternit, i cartoni e i materassi “continui”, 50 proiettili calibro 38 senza proprietario (rapinatore o terrorista che fosse), gli articoli del Codice Penale citati senza indicare alcun imputato, né tra gli abusivi, né tra gli Amministratori e gli amministrativi; un dirigente municipale nominato custode giudiziario senza che il XII Municipio abbia la più piccola competenza sui manufatti e sulle aree sequestrate (mentre la Sovrintendenza Capitolina se la ride e tira un sospiro di sollievo) e una curiosa memoria di Giunta in cui si costituiscono ancor più curiosi “Tavoli di Coordinamento di Parchi, Ville e giardini storici”.
Tranquilli, ci torneremo sopra e allora non mancheranno di certo le sorprese ed una spiegazione a quanto vediamo (NON ) accadere.
Per finire, un ultimo dubbio che volevamo, da tempo, condividere con chi ci segue: non è che questo “se-que-stro” così raffazzonato è stato innescato dalla volontà di non far mostrare, sul programma televisivo “M” di Michele Santoro, quanto avveniva nella villa storica più grande di Roma?
Esattamente il 4 dicembre, 10 giorni prima di quel fatidico 14, l’Associazione per Villa Pamphilj aveva condotto in un completo e dettagliato tour la troupe di Giulia Elia e, qualche giorno più tardi, la giornalista aveva contattato la Procura di Roma per conoscere a che punto fossero le indagini sui tanti focolai di degrado.
Era stata rassicurata, un deciso intervento su villa Pamphilj era ormai imminente e dopo pochi giorni, voilà.. uomini, mezzi, divise, bandelle, cartelli… inutile che mandasse in onda il degrado annichilito a suon di sequestri!
Oddio… se-que-sto è un se-que-stro!
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