Senza più radici.


20/04/2015

Senza più radici.



E non le ha perse solo il grande pino caduto sabato di fronte all’ingresso di via Aurelia Antica n. 327… di traverso, su quelle aiuole che ogni giorno vedono bambini, e nonni, e famiglie, e atleti, e lavoratori del Servizio Giardini.

Le stiamo perdendo anche tutti noi… che mentre ci riempiamo gli occhi e il cuore dell’amore per la “nostra” villa, non facciamo nulla per difenderla dal degrado, dai vandali, dall’inettitudine dei funzionari comunali a cui è stata affidata, dalla viltà e dall’accidia di amministratori e politici.

Lei, la villa, ci cade sotto gli occhi, tracima dai canali mal tenuti, si sgretola nei suoi monumenti, ci sfugge sotto i piedi insieme alla ghiaia trascinata via dalla pioggia.
Al posto dei fiori… cartacce, ceneri di barbecue, preservativi, lattine, tracce di pneumatici; in vece del silenzio e dei richiami tra uccelli, il rumore di una betoniera che cala cemento per un abuso ben pianificato, il picchiare di un martello che forza una porta serrata agli abusivi, la puzza dei motori di chi consegna torte e merendine, la voce, stridula ed arrogante di chi esclama: “ma lei chi è, cosa vuole… io non devo rendere conto proprio a nessuno!”.

Perfavore, rileggete gli album di questa pagina dall’inizio e riflettete su quante cose vi abbiamo mostrato cadere e mutare in peggio… ogni giorno.
Contate gli alberi caduti, i canestri spezzati, i muri imbrattati, le macchine ritratte, i manifestini sui cancelli, le siringhe usate e abbandonate, i tappi di birra incassati nel terreno, i materassi allineati nelle serre, i soldi buttati, le promesse mai mantenute!

Villa Doria Pamphilj e il quartiere che la circonda è uno di quei luoghi dove sono state scritte grandi pagine della nostra Storia: la Repubblica Romana… un popolo che difende la Città, la democrazia, la libertà.
Dove siamo finiti tutti… dove sono quei cittadini, che fine hanno fatto le nostre radici?

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