27/03/2015
Sorridete… siamo su “scherzi a parte”!
Anche se non c’è niente da sorridere… visto che questa “spesuccia”, di discutibilissima efficacia, ci è venuta (mescolata ad altre… così non è dato di sapere quanto, esattamente) oltre 34.000,00 euro.
Quattro telecamere montate in cima alle serre ottocentesche per “garantire” la sicurezza: sono puntate sull’area che vede confluire, di fronte all’ingresso di via Aurelia Antica n.183, viale 8 Marzo Festa della Donna, viale Vittoria Nenni e viale Monumento ai Caduti Francesi.
La società che le ha montate e le gestirà è un colosso della sicurezza… il gruppo DAB (http://www.gruppodab.it/).
Peccato che insieme a queste, a Roma ne gestisca altre dodicimila (12.000!), così ci chiediamo, posto che queste quattro abbiano un operatore “dedicato” quali saranno i tempi di reazione per eventuali interventi.
Molto più probabile si ricorra a sensori e comunque, nel caso venga rilevato un problema, l’azienda dovrà mettersi necessariamente in contatto con le Forze dell’ordine (quali esattamente?) e richiederne l’intervento: di giorno, nella migliore delle ipotesi, 30 minuti (la valutazione ci è stata fornita da almeno due differenti Corpi)… di notte, visto che né Arma dei Carabinieri, né Polizia di Stato, né Polizia Roma Capitale, possiedono le chiavi della villa (a differenza di certe associazioni e i gestori di un bar ristorante)… qualche ora, giusto il tempo di rintracciare uno dei giardinieri custodi, tirarlo giù dal letto, convocarlo all’ingresso di via Aurelia Antica.
Non parliamo poi della capacità di chi delinque a dissimulare la propria identità… basta il cappuccio di una felpa!
Un sistema efficace?
Francamente ne dubitiamo… e vi invitiamo a visionare e riflettere sulle cinque foto che concludono questo album: scattate più di un anno fa, ritraggono, tra l’altro, sistemi e telecamere montate anni prima, addirittura all’interno di queste stesse serre… telecamere mai messe in funzione, depredate, distrutte… assolutamente inutili!
Comunque pagate con i soldi di noi cittadini, come anche altre poste all’interno di altri manufatti, sempre a villa Pamphilj… che hanno subito tutte la medesima sorte.
Ma la Sovrintendenza capitolina, invece di rispondere alla Corte dei Conti di quelle spese, ne affronta altre, identiche: ma come, la sovrintendente che sta tutto il giorno dentro Villa Vecchia, lì davanti, non si è accorta del Monumento ai Caduti Francesi che crolla, né della Madonnina imbrattata di vernice rossa (si è presentata a denunciarlo dopo 48 ore che l’avevamo fatto noi e, presumibilmente, solo perché le avevano segnalato le foto apparse sulla nostra pagina), né dello scempio di ogni serra, ogni manufatto, né degli abusivismi che affiorano in molti angoli… insomma!
La sicurezza affidata a sistemi passivi qui, a villa, non garantisce proprio un bel niente (a parte un bell’appalto) e quel che serve è una sorveglianza attiva, coordinata, gestita!
Mmmhhh… a questo punto, mi sa che a l’album di oggi abbiamo sbagliato titolo: più che sorridere, davanti a queste telecamere dovrebbe piuttosto venirci da piangere!
Tanto per cambiare…