11/11/2021
Villa Pamphilj 1994: quando Berlusconi cercava casa…
Fu la seconda grande raccolta di firme che effettuammo in difesa della villa, anche se di due terzi inferiore a quella che l’aveva preceduta solo un paio di anni prima: cosa era successo?
Dopo le oltre 30.000 firme raccolte nel 1992 per contrastare il tentativo di Bettino Craxi di fissare all’interno del Casino del Bel Respiro “l’abitazione” del Presidente del Consiglio dei Ministri italiano (Palazzo Chigi è sede del Consiglio dei Ministri) eravamo riusciti a far firmare nel 1993 un’articolato accordo tra il Campidoglio (Francesco Rutelli) ed il Governo Ciampi perchè la palazzina realizzata dallo scultore Alessandro Algardi passasse alla disponibilità del Comune di Roma.
Ma le elezioni politiche del 1994 portarono al Governo Silvio Berlusconi che oltre ad appuntare sulla villa un interesse analogo a quello dell’amico Bettino Craxi, stracciò direttamente l’accordo dell’anno precedente, mentre Francesco Rutelli, impegnato nell’acquisizione dei fondi legati al Grande Giubileo del 2000, si guardava bene dall’opporvisi.
L’ennesima storia di tradimenti ed interessi sulla villa storica più grande della Città che non sono mai cessati, giungendo in varie forme fino ad oggi… e proiettandosi anche sul futuro prossimo venturo, vista la perdita, anno dopo anno, di Grandi Ideali, di una “visione” e, soprattutto di rilevanti figure istituzionali e culturali ad ogni livello.
Ma torniamo al 1994 e a quella raccolta di firme che, la mattina del 20 dicembre, ci organizzamo per consegnare, con una copia in Campidoglio nelle mani dell’allora Assessore all’Ambiente Loredana De Petris e l’originale a Palazzo Chigi, affidandola (noi eravamo tutti in calzoncini e maglietta) a Deputati appartenenti al Partito dei Verdi: partenza da villa Pamphilj e giù per il Gianicolo; poi, attraverso il ponte Principe Amedeo d’Aosta, dritti per corso Vittorio Emanuele II fino a piazza Argentina e, attraverso le Botteghe Oscure, su per la cordonata, poi all’interno fino alla Sala Rossa del Campidoglio.
Il tempo di sedersi, ricevere rassicurazioni e (false) promesse… di nuovo di corsa, attraverso piazza Venezia e lungo via del Corso fino a piazza Colonna: lì i deputati con lo striscione, i giornalisti e la consegna di quella richiesta che, rimodulata poi attraverso l’esperienza, abbiamo continuato a portare avanti senza mai tradirla.
E senza mai tradire gli ideali e i Grandi Uomini (l’ultimo articolo che alleghiamo è di Antonio Cederna) che prima di noi si erano spesi in difesa del Patrimonio storico-culturale-ambientale di questa Città… lo stesso che, dall’inizio di questo “terzo millennnio” è via-via scivolato sempre più nel degrado e nella mercificazione, intellettuale e speculativa.
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