03/08/2019
Villa Pamphilj, all’assalto del Casale di Giovio
Non è la prima volta, e sono stati diversi, nel tempo, i tentativi condotti sia contro il portone principale (quello che affaccia davanti, sull’area giochi) sia contro quello posteriore, come avvenuto in quest’ultimo caso.
Il portone in legno del casale ristrutturato con 1 miliardo 694 milioni 480 mila lire nel 1999 e abbandonato poi a sè stesso (a parte un tentativo di bando a prezzi stracciati: 1000 euro al mese più area circostante comprensiva di un fienile già ristrutturato dove realizzare l’ennesimo punto ristoro… il tutto riservato ad associazioni targate politicamente, ma tutto rientrato per palese inettitudine e per lo scoppio dell’ennesima “affittopoli”) è stato aperto spezzando la sbarra che fissava il lucchetto.
Il vetro blindato della porta interna ha però offerto maggior resistenza e pur danneggiato, ha retto i colpi che gli sono stati inferti.
Da chi, per ora non sappiamo dirlo ma ci auguriamo il sistema di allarme di cui ci risulta munita questa struttura, fornisca presto qualche indicazione.
Altrimenti è inutile mantenerlo e pagarne le periodiche manutenzioni.
A tal proposito, curioso gli autori dell’atto non si siano accorti come la porta blindata non sia inserita totalmente, ma che lo stipite superiore presenti una fessura lunga un paio di metri e larga abbastanza per essere allargata.
Il tutto alla faccia della sicurezza.
Domanda: l’Amministrazione e la Sovrintendenza capitolina, e chi per il Comune ha il compito di vigilare sulla villa (il XII Gruppo Polizia Roma Capitale) sono a conoscenza di quanto è successo?
O come al solito lo apprenderanno solo leggendolo su questa pagina Facebook?
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