Villa Pamphilj: ciò che non avete mai visto e, difficilmente…


09/03/2019

Villa Pamphilj: ciò che non avete mai visto e, difficilmente…



… potremo rivedere!
Una cisterna romana, una fontana decorata, un mulino, un abbeveratoio e… scale che, già in un fondovalle posto a decine di metri più in basso di ogni viale, si immergono nelle profondità del terreno.
Ma anche… un passaggio “segreto”!

Siamo nel 1997, fervono i lavori miliardari (52 quelli stanziati) che dovrebbero restituire decoro e prestigio a villa Doria Pamphilj: 700 milioni sono stati destinati al recupero della valle dei Daini dove le ruspe, entrate già in azione nel 1992 (in quel caso, per interessi legati alla volontà di isolare il Casino del Bel Respiro per farne la “residenza” di Bettino Craxi) tornano a far tremare il terreno.
L’Associazione per Villa Pamphilj, dotata a quel tempo di macchinette fotografiche Kodak “usa e getta”, seguì da vicino quanto avvenne e oggi, scansionate quelle foto, le ripropone a chi ci segue e che non ha assolutamente idea di cosa celi una valle (pressoché) inaccessibile da allora.

A piè di album, i comunicati stampa che, nel 1999, terminati i lavori, l’Amministrazione Rutelli diffuse con toni trionfalistici: francamente, dalla qualità degli interventi, dall’assenza di progetti e valorizzazione, dal tradimento degli impegni presi con i cittadini e con chi aveva raccolto 30.000 firme in difesa della villa… toni estremamente inopportuni, e l’inizio di quel decadimento di cui oggi, nuovamente siamo amareggiati ma (ci auguriamo anche) puntuali testimoni.

LA CISTERNA ROMANA.
Sulla verticale della Basilica di San Pancrazio, incassata nelle pendici est della valle dei Daini, c’è un’antica cisterna romana, perfettamente funzionante: durante quelle visite ci affacciammo più di una volta… era colma d’acqua, conferma di quanto capaci ed efficienti fossero quei nostri predecessori… già 2000 anni fa.

LA FONTANA.
Ai piedi del belvedere di viale Bartolomeo Rozat, nel lato nord della valle, c’è una fontana decorata, per quel che possiamo ricordare, con conchiglie della specie “Pecten Jacobaeus” (la cappasanta simbolo della SHELL, per intenderci).
Ricevuta l’acqua dal sovrastante acquedotto Traiano Paolo, contribuiva ad alimentare il fosso che percorre il fondovalle per l’intera sua lunghezza.

IL MULINO.
A metà del fosso, l’azione delle ruspe riportò alla luce un mulino che, a quanto ci dissero, restituiva pressione alle fontane del soprastante Giardino del Teatro.
Il problema fu che un albero di fico lo aveva avvolto completamente e, rimuovendo fusto e radici, il mulino venne giù: ad oggi, ignoriamo se, non la funzionalità, ma almeno la sua struttura sia stata successivamente ripristinata… le foto del 1997 mostrano di fatto un rudere apparentemente privo di interesse.

L’ABBEVERATOIO.
Niente di strano, vista la ricchezza idrica di questa valle… a maggior ragione, considerando l’origine del suo nome: prima dell’ultima guerra, la Famiglia Pamphilj manteneva al suo interno decine e decine di daini (si dice addirittura 200) e, periodicamente, organizzava cacce… a seguire, ovviamente lauti banchetti!

LE SCALE NEL FONDOVALLE.
A qualche decina di metri dalla fontana “delle conchiglie SHELL” ricordiamo una serie di scalini che si immergono nel terreno: non li abbiamo mai percorsi né sappiamo dove conducano ma, a fronte di una recente iniziativa che ci vede coinvolti dalla Soprintendenza ai Beni Archeologici in una mappatura e verifica degli ipogei di villa Pamphilj… chissà che prima o poi, guidando una spedizione di suoi esploratori non ci capiti di colmare questa lacuna!

IL PASSAGGIO “SEGRETO”.
Mmmhhh… se è “segreto” (fino ad un certo punto, intendiamoci) concedeteci un altro po’ di tempo prima di raccontarvelo.
Lo faremo, spiegandovi ovviamente dove conduce, e se continuerete a seguirci… chissà, magari riusciremo a mostrarvi anche qualche altra foto interessante!
Vai al post FB>https://goo.gl/dYze31

Leave A Reply