Villa Pamphilj: dove scarica “l’unico bagno disponibile”?


02/01/2020

Villa Pamphilj: dove scarica “l’unico bagno disponibile”?



Come abbiamo già avuto modo di spiegare (http://bit.do/fkRMP) quello che era in origine un fienile, NON possedeva comprensibilmente una fognatura così, nel 1997 il prato di fronte e il fondo di viale Selma Lagerlof furono aperti in due (il secondo senza mai esser ripristinato) per far passare una tubatura di raccordo con un tombino che già raccoglieva gli scarichi del Centro Anziani e del Punto Jogging.

Fintanto l’attività del punto ristoro si limitò a fornire caffè, panini e poco altro rispettando gli orari di chiusura di villa Pamphilj, quella fognatura svolse dignitosamente il proprio ruolo… ma un giorno, tutto cambiò: quello che era poco più di un bar divenne un vero e proprio ristorante e l’acquisizione delle chiavi della villa rese possibile alle nuove proprietarie organizzare eventi e cerimonie di ogni tipo ad ogni ora del giorno, fino a notte inoltrata.
Per quanto possiamo ricordare, almeno inizialmente, l’impianto fognario non diede particolari problemi (potremmo anche non essercene accorti) fino a quando, nel marzo 2014, il prato all’interno cui corre la fognatura esplose letteralmente trasformandosi in una palude ribollente e alimentando per settimane una perdita di liquami che, imboccato l’ultimo tratto di viale Selma Lagerlof, finiva per correre lungo via Vitellia, in discesa.
Da parte nostra, segnalammo la situazione ai Carabinieri, presentando, a fine marzo un circostanziato esposto: a quel punto, nell’area del Bel Respiro, si materializzò un furgone dell’autospurgo e la gigantesca perdita prese ad asciugarsi.

Sì… fino ad agosto (siamo sempre nel 2014) quando, di nuovo, verificammo l’esistenza di una perdita, stavolta da una cassetta ACEA ricavata nel muro perimetrale dell’ex chiesetta su via Vitellia: in questo caso, ad esplodere furono i tombini soprastanti con i liquami che si riversavano direttamente nella cassetta idrica, filtrando dal muro.
Così, a fine mese, apparve un nuovo autospurgo con il personale del Vivibistrot a coordinare l’intervento.
Ma da allora, non c’è stata più tregua nonostante le titolari della Perugia Franco SrL abbiano sostenuto in un recente incontro con l’Associazione (2 dicembre 2019… prossimo album) di aver effettuato numerosi interventi (quattro l’anno) per impedire alla fogna di tracimare in questo modo.

Purtroppo per villa Pamphilj e i suoi frequentatori (alcuni piuttosto ingenui, soprattutto quelli scesi in campo a difesa “dell’unico gabinetto”) gli eventi di questo tipo e il conseguente inquinamento del terreno sono continuati: marzo 2015 (PER FAVORE, GUARDATE LE FOTO), aprile 2017, settembre 2017, novembre 2017, settembre 2019 (e ce ne siamo persi sicuramente altri).
Siamo arrivati all’assurdo di veder crescere, a fine estate, tra il muro perimetrale ed il marciapiede di via Vitellia, rigogliose piante di pomodoro, con tanto di frutti maturi attaccati.

Gli interventi periodici che si sostiene vengano fatti non cambiano comunque di una virgola la situazione: la tubatura interrata PERDE perché esplosa già nel 2014 inquinando il prato dove si trovano gli attrezzi dell’area fitness fin giù, all’ex chiesetta e lo stesso avviene in quest’ultima area e lungo via Vitellia.
Pipì, popò (un ottimo concime per i pomodori, evidentemente), residui di cibo, saponi industriali, varechine e detersivi vari si mischiano a questo punto agli scarichi parzialmente analoghi provenienti dal Centro anziani e, almeno fino al sequestro nel dicembre 2017, a quanto riversato in fogna dal Punto Jogging.
Ma sempre con un doveroso distinguo: chi ha determinato questa situazione NON sono né il Centro Anziani né il Punto Jogging, serviti fin dall’inizio da un impianto calibrato sulle necessità esistenti.
Necessità che hanno assorbito, fino ad un certo punto, anche quelle del punto ristoro… poi, non più.

Qualcuno scriverà di nuovo: “è colpa del Comune di Roma!” e alcuni, in maniera ancor più superficiale “è colpa di questa Amministrazione!”… no, non è esatto.
E’ colpa di chi NON CONTROLLA, di chi NON HA MAI CONTROLLATO e FATTO FINTA FOSSE TUTTO A POSTO, XII Gruppo Polizia Roma Capitale, Dipartimento Ambiente, Sovrintendenza Capitolina primi tra tutti.
Poi c’è chi e cosa questa fogna alimenta… innanzitutto il frequentatissimo punto ristoro e i suo numerosi avventori che, a questo punto, invitiamo ad una seria riflessione su cosa rappresenti per loro l’amore per villa Pamphilj, per la Bellezza, la Natura e il decantato bio.
Ci spiace, tutte strxxxxte, visto quel che scaricano all’interno di villa Pamphilj esattamente ogni volta che tirano… “quello” sciacquone!
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“Da fienile a bar in mezzo al verde”> http://bit.do/fmyhF
“Com’è che un fienile divenne un bar-ristorante: 1° parte”> http://bit.do/fkqd9
“Com’è che un fienile divenne un bar-ristorante: 2° parte”> http://bit.do/fkRMP
“Com’è che un fienile divenne un bar-ristorante: 3° parte”> http://bit.do/fmyg3 “Com’è che un fienile divenne un bar-ristorante: 4° parte”> http://bit.do/fnagT
“Una riflessione sull’articolo di Luisa Mosello”> http://bit.do/fndQ7
“Dal 1998 migliaia di veicoli privi di autorizzazione…”> http://bit.do/fnh3F
“Il recupero della differenziata, ovvero altri abusi e danni”> http://bit.do/fntQY
“Fuoco, fuochino… fuocherello!”> http://bit.do/fnJwp

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