14/06/2019
Villa Pamphilj, ingressi di insicurezza.
Ovvero, il contrario delle più famose ed ordinarie “uscite di sicurezza”!
Ce ne sono diversi e la loro caratteristica è quella di esser aperti e/o sfruttati da soggetti che, all’interno della villa conducono attività e comportamenti non propriamente condivisibili.
Agli ingressi ricavati illegalmente, si affiancano comunque quelli ufficiali ma, anche da alcuni di questi, spesso entra&esce quanto non ci risulta essere in sintonia con la sicurezza ed i Regolamenti comunali in genere.
Vediamo prima gli accessi illegali: di fatto sono tutti quanti lungo via Leone XIII e, sulla nostra mappa, abbiamo indicato in ROSSO quelli attualmente attivi, in BLU quelli sigillati in tempi relativamente recenti.
E se vi chiedete il perché della loro concentrazione lungo via Leone XIII, è molto semplice rispondervi: la cancellata costata 4miliardi e 600milioni di lire durante il Grande Giubileo del 2000 è quanto di più fatiscente ed insicuro esista, lo abbiamo mostrato più volte.
Non è controventata (e basta scuoterne una sezione per farla ondeggiare pericolosamente per un centinaio di metri); la base di ogni barra è sì saldata ma la punta semplicemente infilata nella traversina orizzontale; le barre di metallo sono cave, addirittura forate in cima, e rapidamente rimovibili con un banale seghetto ed un unico taglio oppure allargabili forzandole di lato con un crick per auto… insomma, più facile di così!
VARCO “A”: è stato aperto sulla destra del civico 74 su via Leone XIII dai latino-americani che, all’interno della villa organizzano sistematicamente, da anni, nei finesettimana e durante i festivi, i propri raduni: fuochi, gruppi elettrogeni, introduzione di benzine per alimentarli, vendita illegale di cibi e bevande, abbandono di rifiuti, devastazione… una lunga lista di illeciti a cui si aggiunge la permanenza oltre gli orari consentiti all’interno.
Di qui, la “necessità” di aprirsi un ingresso proprio.
Un varco utilizzato un tempo anche dai rom bulgari che occupavano abusivamente le serre moderne, e da sempre, nel periodo estivo, da chi partecipa oltre il cassico orario diurno al giro di prostituzione maschile.
VARCO “B”: è il più recente, ed è stato ricavato allargando una sbarra della prima sezione a destra del civico 30 di via Leone XIII: riteniamo sia stato aperto da coloro che di notte, bivaccano ancora all’interno della villa e non possono più sfruttare i due ingressi (via Vitellia 102 e via Vitellia 90) riparati dopo oltre tre anni di initerrotta apertura.
Sbandati, persone senza fissa dimora, artisti di strada che trovano spesso rifugio alle spalle del Vivibistrot, sulle panchine (ne abbiamo evidenziata una, nascosta nel bosco) oppure in piccole tende montate nei pressi dell’area cani EST.
VARCO “C” e VARCO “D”: entrambi chiusi, il primo, sempre a ridosso di via Leone XIII n. 74, vedeva forzata un’intera sezione con cancello che è stata poi saldata; il secondo si trovava occultato dalla pensilina della fermata bus nei pressi di via Leone XIII n.30 ma la sbarra tagliata è stata infine sostituita e, almeno di lì, ora non è più possibile accedere nella villa.
VARCO “E”: è stato aperto per agevolare la prostituzione femminile che, adescati i clienti lungo l’Olimpica, li conduce all’interno per consumare sesso a pagamento sul più comodo prato (abbiamo fatto un po’ di foto anche lì per esplicitare quale sia la situazione).
Il varco utilizzato in precedenza era il VARCO “G” (posto esattamente dietro il cartello “LARGO MARTIN LUTHER KING”) chiuso recentemente ma con un intervento che la dice lunga sulla qualità di un’opera costata complessivamente QUATTRO MILIARDI SEICENTO MILIONI DI LIRE… esaminate le foto!
VARCO “F”: non è un vero è proprio varco ma la funzionale predisposizione di un accesso. Gli sbandati che passano di qui hanno rimosso alcuni mattoni del cancello su via Leone XIII n. 1 così da scalare e scavalcare all’interno.
In precedenza, sotto il ponte pedonale Artemisia Gentileschi Lomi era stata smontata la congiunzione tra due sezioni (situazione pericolosissima) che, dietro nostra segnalazione è stata poi chiusa in modalità… comunque poco rassicurante (VARCO “L”).
Come già detto, di qui passano gli sbandati che ancora dormono sotto il ponte pedonale oppure, durante la stagione buona, direttamente sulle panchine (per ora, almeno noi, non abbiamo rilevato nuove occupazioni di fabbricati).
Civico 75 su via Leone XIII, FRECCIA VIOLA lettera “S”… non potevamo non metterlo: una delle due colonne del cancello è pericolante e l’anta vi è stata fissata utilizzando alcuni metri di catena ed un lucchetto. Se non è “insicurezza” questa, quale mai dovrebbe esserlo?
Per quanto riguarda gli ingressi “ufficiali”: oltre a soggetti privati che, in possesso delle chiavi, organizzano attività o prosieguo di attività durante la notte (Vivibistrot e Teatro Scuderie Corsini) c’è il problema delle aperture&chiusure affidate alla Onlus Earth, associazione di volontari (con 67.000 euro di rimborso spese) che NON osservano minimamente gli orari stabiliti dal regolamento comunale e intervengono ogni giorno con ritardi minimi di due ore sulla chiusura della villa.
Insomma, una totale anarchia sulla quale sarebbe il caso far piena luce: riconsegnate le chiavi, rivisti i bandi, chiusi i varchi e stabilito un sistema integrato di vigilanza… chissà che accedere, trattenersi, uscire dalla villa non recuperi quella normalità di cui tutti sentiamo davvero bisogno.
Lei (villa Doria Pamphilj) per prima!
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