Non è la prima volta che troviamo divelta o aperta la recinzione che circonda la Casetta Rossa, l’edificio situato poco lontano dal Laghetto del Giglio, nella parte est di Villa Pamphilj.
Come altre volte lo abbiamo quindi segnalato sia alla Sovrintendenza Capitolina per Villa Pamphilj che allo stesso Servizio Giardini, che speriamo (come del resto fa sempre) risistemerà quanto prima la rete.
Chi ha rotto la rete, o meglio buttato giù, non dovrebbe essere però entrato nel Casale, sembra infatti debitamente chiuso.
E allora chi può essere stato? Noi un’idea l’abbiamo, nata dall’esperienza e di quanto è già accaduto nel passato. Con molta probabilità chi si introduce lo fa per andare sul terrazzo/ tetto della stessa Casetta Rossa, a bere o fumare e a “fare festa” magari per dipingere TAG e scritte vandaliche (e di queste ultimamente ne sono apparsi sempre di più).
Se così fosse è “un’attività” non solo illegale, ma anche molto pericolosa: andare sopra al tetto significa rischiare che si possa danneggiare o peggio rompere sotto i piedi. Del resto questo casale ne ha viste di tutti i colori: sbandati, occupazioni abusive ed appunto writers di ogni tipo.
C’ è solo da sperare che prima o poi trovi una destinazione d’uso degna di questo nome.
Come ha scritto già Paolo Arca, e lo ripetiamo nuovamente ancora una volta: la Sovrintendenza “sarà in grado di rispettare la visione di coloro che hanno fatto di questa villa, uno dei luoghi più belli di Roma, dove la parola d’ordine era un inno all’arte ed alla natura?”