PIANTE
Piante e giardini, la meraviglia verde di Villa Pamphilj
Nella parte orientale di Villa Pamphilj, il giardino più bello, dal punto di vista geometrico è sicuramente il Giardino Segreto, situato vicino al Casino del Bel Respiro.
Progettato come “giardino all’italiana“, è formato da piante di bosso che modellano alcuni disegni, tra cui il giglio e la colomba, simboli araldici della famiglia Pamphilj. All’interno di una delle due peschiere si trova uno degli alberi più famosi e belli della stessa villa, il Cipresso calvo.
Poi naturalmente c’è il Giardino del Teatro, cuore di Villa Pamphilj, un tempo usato per spettacoli teatrali musicali all’aperto. Questo luogo, nell’ottocento, grazie all’intervento paesistico di Andrea Busiri Vici e per volere di Mary Talbot, moglie inglese del principe Filippo Andrea V Doria Pamphilj, ha avuto dei cambiamenti radicali assumendo un aspetto di “giardino all’inglese”.
Qui furono collocate numerose piante, alcune anche esotiche, provenienti da tutto il mondo, come per esempio la Sequoia americana, la Magnolia soulangeana, le Cycas, la Nolina, l’Araucaria bidwillii, la Iubea, la Livistona, la Canfora e tante altre ancora.
A Villa Pamphilj ci sono anche Cedri del Libano e dell’Atlante, Cipressi, la Lecceta storica, situata nei pressi del Monumenti ai Caduti Francesi e la grande Pineta Storica di Pinus pinea, che un tempo ospitava fino a 500 esemplari, oggi purtroppo decimati dalla Toumeyella parvicornis, la cocciniglia tartaruga, un insetto che negli ultimi anni ha infestato i pini della Capitale.
Sull’isolotto del Lago del Giglio ci sono alcuni esemplari di Cipresso calvo, mentre poco lontano c’è un Pioppo nero di 180 anni di dimensioni monumentali alto circa 30 metri con una circonferenza di 4,90 metri. Sempre in questa area è presente un Cedro del Libano di circa 150 anni, l’unico censito come albero monumentale, alto circa 30 metri, con una circonferenza di 4.60 metri.
Poco lontano su Viale del Casino Algardi ci sono magnifiche piante di Ippocastano,
Il Giardino dei Cedrati, prende invece il nome dalla storica presenza di una collezione di agrumi, tra cui cedri, bergamotti, chinotti, limoni, aranci e melangoli, che purtroppo oggi non più vigenti.
Anche le Serre Ottocentesche un tempo ospitavano varietà di alberi da frutto e piante esotiche. Oggi sono ancora presenti alcune palme e un bellissimo monumentale esemplare di Araucaria.
La Valle dei Daini grande circa 60.000 mq., è situata adiacente al Viale del Maglio. Un tempo era organizzata secondo la tipologia del giardino toscano, con le pendici rivolte a sud coltivate a vigneto. Attorno alla metà dell’Ottocento, la vallata è stata arricchita da numerose piante tra cui querce, pini, olmi, pioppi, salici.
Trasformata in una riserva di caccia con l’inserimento di daini (da cui prende il nome), con il passare degli anni è stata ricoperta dalla vegetazione spontanea. Negli ultimi anni è stata “colonizzata” da numerosi esemplari di Ailanto, una specie proveniente dalla Cina, che però si è dimostrata essere molto invasiva perché in competizione con le altre piante.
Nella parte occidentale di Villa Pamphilj all’interno della Collezione Botanica situata presso l’ingresso di via Aurelia Antica 327, si possono trovare alberi di Ippocastano, Acero, Lauro, Canfora, Datura, Ginko Biloba, Albero dei cervi, Magnolia giapponese, Noce del caucaso, Salice tortuoso o di Pechino, Cipresso calvo delle paludi, e tante altre ancora.
Una menzione particolare agli alberi donati dall’Imperatore del Giappone negli anni ’60, i Sakura, i ciliegi che ogni anno nel periodo primaverile offrono un bellissimo spettacolo ai visitatori della villa, con i loro petali color bianco-rosa. Si trovano poco distante dal piccolo laghetto situato presso la collezione Botanica.
Impossibile non ricordare il Giardino dei Giusti, inaugurato nel 2018 per ricordare i Giusti dell’Umanità. In questo luogo sono stati messi a dimora ulivi, cipressi e melograni.
Poco distante nell’aprile del 2024 è invece nato il FaoPark, la Biblioteca mondiale degli Alberi e dei Fiori con quasi 200 piante proveniente da 7 aree del mondo: Africa, Asia, Europa, America Latina e Caraibi, Vicino Oriente, Nord America e Area del Pacifico.
E poi ci sono i fiori, tantissimi fiori: dalle rose alle violette, dalla malva alle margherite, orchidee, gigli, iris… a primavera tantissimi colori rivestono i prati di Villa Pamphilj.
Una meraviglia nella meraviglia.
Tutti questi magnifici esemplari di alberi e di giardini sono curati da circa 6 giardinieri. Davvero molto pochi se si conta che fino agli anni ’90 ne erano in servizio ben 82: non solo il Servizio Giardini di Villa Pamphilj ha pochi mezzi in dotazione che spesso necessitano di manutenzione, spesso affidata alla buona volontà di chi li utilizza.
Occorre inoltre dire che il sistematico ricorso ad appalti esterni ha mostrato avere grossi limiti per questo come Associazione riteniamo che occorre avviare una nuova politica del personale, riqualificandolo e soprattutto aumentandone il numero.
Se vogliamo davvero che Villa Pamphilj ritrovi la bellezza di un tempo occorre cambiare direzione e tornare a curare il patrimonio arboreo in “prima persona”.
Gli innumerevoli abbattimenti seppur necessari, possono comunque essere evitati se gli alberi prima vengono curati.
E di cura Villa Pamphilj, negli ultimi decenni, ne ha vista davvero poca.