A villa Pamphilj, il Deserto dei Tartari!


14/08/2020

A villa Pamphilj, il Deserto dei Tartari!



Si tratta del cosiddetto “stabilimento urbano”, uno dei cinque realizzati all’interno della Città e presentati quali “nuove aree relax dedicate al tempo libero ad ingresso gratuito per tutti”.
A villa Pamphilj, com’era prevedibile, un deserto… un Deserto dei Tartari che, come nel romanzo di Dino Buzzati, vede un pugno di persone montare la guardia nell’attesa di qualcosa e qualcuno che (fortunatamente) non verrà mai.

Certo, poteva andare anche peggio: l’Amministrazione e l’immancabile Zètema-gestisci-tutto avrebbero voluto piazzare questa gigantesca rete da pollaio nella parte EST di villa Pamphilj, nel prato a ridosso della Fontana della Lumaca, della Fontana del Giglio, di Villa Vecchia, delle Serre Ottocentesche… ovvero in un’area seconda per importanza solo a quella occupata dal Casino del Bel Respiro e dal Giardino del Teatro (vedi progetto).
Possibile la Sovrintendenza Capitolina si sia opposta e, per questo motivo, la manifestazione sia stata alla fine dirottata nella parte OVEST della villa, decisamente meno ricca di preesistenze storiche.
Non solo, erano previsti stand, musica e spazi eno-gastronomici… una sagra di paese già vista all’opera in anni passati che non vorremmo mai veder tornare e che coloro che amministrano questa Città da quattro anni si erano impegnati a non far tornare.

Abbiamo monitorato e scattato foto allo stabilimento per due settimane, dalla sua apertura l’1 agosto ad oggi, venerdì 14, variando gli orari in maniera da avere una panoramica riferibile alle diverse ore della giornata e in quei sopralluoghi abbiamo rilevato solo sporadiche presenze:
– 2 agosto > 4 persone sotto l’ombrellone;
– 5 agosto > 1 persona sotto l’ombrellone;
– 6 agosto > 2 persone a fare yoga;
– 8 agosto > 3 persone a fare yoga;
– 9 agosto > 2 persone sotto l’ombrellone;
– 12 agosto > 1 persona sotto l’ombrellone.
Ovviamente, non avendo potuto monitorare 10 ore di seguito ogni giorno, a queste persone ne va aggiunta qualcun altra, non più di una ventina in 14 giorni, comunque.

Il gazebo dove una ragazza impartisce lezioni di yoga è l’unico a raccogliere qualche presenza in più mentre, praticamente deserto è andato finora quello destinato ad intrattenere i più piccoli.
Fortunatamente non sono state realizzate, fino ad oggi, le aree ristoro mentre, ovviamente, non c’è traccia di alcun elemento “culturale” pur richiamato nelle intenzioni del Campidoglio.

Alcune sdraio (molte non vengono neanche più aperte e lo stesso dicasi per gli ombrelloni, di cui buona metà ormai neanche montati in sede), sono spesso occupate dal personale di servizio al gazebo d’ingresso, la cui unica distrazione e contatto con il mondo esterno sono gli smartphone: una fortuna, ché i loro immaginari colleghi del grande romanzo di Buzzati, potevano solo scrutare l’orizzonte e la linea del deserto.
“Nell’attesa della grande occasione si consuma la vita dei soldati di guarnigione; su di loro trascorrono, inavvertiti, i mesi, poi gli anni…” qui sono giorni, settimane, un paio di mesi circa… e se non fosse per la situazione contingente, l’assenza di un lavoro e la possibilità di guadagnare qualche soldo, ci sarebbe da uscirne pazzi.

Perché allora questa follia?
Roma Capitale ha mostrato, per l’ennesima volta, di non voler capire nulla di villa Pamphilj, luogo di aggregazione spontanea dove già fioriscono attività sportive, ludiche, di intrattenimento per bambini… ma con la possibilità di spaziare in 184 ettari di Natura, Storia, Bellezza, dove ciascuno può trovare il proprio angolo di magia, relax, felicità… senza finire chiuso dietro la rete di un pollaio!

La stessa realizzazione, posizionata in luoghi carenti di punti aggregativi o nei quartieri e nelle periferie private di una sana socialità avrebbe rappresentato il segnale di ben altre maturità e sensibilità.
Oppure, visto il parallelo con la spiaggia a Ponte Marconi, l’iniziativa poteva veder coinvolti gli argini del Tevere con la riscoperta, da una parte, di un’antica e prestigiosa tradizione (i Fiumaroli e i barconi come quello de “er Ciriola”), dall’altra, l’inizio di un progressivo recupero e di una valorizzazione dell’asse fluviale della Città, aspetti che nulla hanno a che vedere con il velleitario e pretenzioso stabilimento “Tiberis”.

Ripetiamo, perché questa follia?
Perché villa Pamphilj, come altri spazi Verdi storici e di pregio è considerata terreno da occupare e sfruttare… ancora meglio, far sfruttare: ne abbiamo prova da anni, con un punto ristoro aperto nel 1998, nato abusivamente, cresciuto oltre gli spazi previsti, mai sottoposto ad un regolare bando (l’Associazione per Villa Pamphilj ha documentato quanto sia irrisorio, a fronte dei guadagni conseguiti ed all’impatto sulla villa, l’importo della concessione) e come, nel momento in cui si è cercato di svolgerlo a norma di Legge, l’Amministrazione si sia spaventata ed abbia fatto marcia indietro, lasciando le cose come stanno.
Oppure con altre iniziative ché, vivendo quasi quotidianamente villa Pamphilj da oltre 40 anni, ne abbiamo viste di tutti i colori… politici: terra di conquista sotto le Amministrazioni democristiane e socialiste, poi sotto quelle guidate da Rutelli, Veltroni, Alemanno.
Con una presenza costante proprio sotto queste ultime giunte comunali, quella di Zétema: se leggiamo correttamente il documento che riporta la sponsorizzazione di Radio Dimensione Suono, la suddetta società, presente da allora in ogni iniziativa svolta in questa Città mette in cassa 39.345,76 euro più IVA… buttali via!

Sì, anche la dozzina di persone di servizio in questo pollaio (le mura della Fortezza Bastiani sarebbero state certo più gratificanti) metteranno in tasca qualcosa ma certo non la soddisfazione… di esser serviti a qualcosa.
“Il Comune non spende nulla!” ha detto il Campidoglio… no, avrebbe dovuto dire piuttosto “villa Pamphilj non riceve nulla di quanto ha realmente bisogno”… sarebbe stato sicuramente e sorprendentemente sincero.
Invece, anche da questo punto di vista… il deserto!
Vai al post FB>https://cutt.ly/9d8EGd2

Leggi anche:
“Roma Today”:”A Villa Pamphilj certificato il flop degli stabilimenti urbani voluto dalla Sindaca”>https://cutt.ly/UfbEqPF
“Villa Pamphilj… dal lettino alla brace!”>https://cutt.ly/BdydSTT
“La Repubblica” on line> https://cutt.ly/Hduf8Am
“La Repubblica” cartaceo> https://cutt.ly/dd8WKJ8
“La Stampa”>https://cutt.ly/WdnDlus
Diario Romano>https://cutt.ly/Vfu8ul9
“La Repubblica – Ilflop dello stabilimento Urbano a villa Pamphilj”>https://cutt.ly/SfibdDV

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