17/03/2015
Allora vengo in taxi? Tranquillo… qui facciamo come ci pare!
Alla palazzina Corsini: mi raccomando, godetevi tutta la sequenza!
Perché domenica mattina è stata la volta di questo taxi che, violando il divieto di accesso per i veicoli non autorizzati, è entrato da via di San Pancrazio, ha attraversato largo 3 Giugno 1849, percorso tutto il viale del Battaglione della Speranza, varcato l’Arco dei 4 Venti al centro del piazzale Ragazzi del 1849 e, finalmente, imboccato viale Bartolomeo Rozat dove, di fronte alla palazzina Corsini ha scaricato il proprio cliente… sicuramente grato di essersi risparmiato quei “faticosissimi” 250 metri da percorrere a piedi.
Poi è giustamente tornato indietro, affrontando lo stesso percorso dell’andata.
Davvero esemplare anche l’individuo che, solerte, esce dalla palazzina Corsini per accogliere il graditissimo ospite: in fondo, per chiunque operi in questa struttura, qui è come essere a casa propria e, a casa propria ciascuno fa come gli pare!
Peccato trovarsi ogni tanto qualcuno di quei fastidiosi “giustizieri” (così è stato apostrofato recentemente un membro dell’Associazione per Villa Pamphilj) che si intromettono e documentano l’esercizio del libero arbitrio… ma insomma, siamo in un Paese democratico e liberale… o no?
Siamo in un Paese dove ognuno, SFACCIATAMENTE, fa come gli pare e qui, all’interno di villa Pamphilj, patrimonio storico-culturale della Città e della nazione, segnatamente alla palazzina&scuderie Corsini (ma anche a villa Vecchia, alle due strutture ANFFAS, al bistrot, al centro anziani “Bel Respiro”, al punto jogging del XII Municipio, alla cascina Farsetti) succede esattamente questo.
Ogni giorno, diverse volte al giorno.