14/03/2019
Antonio Megalizzi, Alex Langer, Karen Jeppe, Ursula Hirschmann…
… Bronislaw Gemerek, sono questi i cinque Giusti che lunedì 18 marzo alle ore 10.00, villa Pamphilj accoglierà nell’area dedicata, nella parte ovest, al Giardino dei Giusti tra le Nazioni.
Questa mattina sono già stati messi a dimora le cinque piante di ulivo ed i cinque cippi che li ricorderanno… ma che ci auguriamo anche non rimangano lì, abbandonati senza dar seguito nuovamente a quel progetto su cui l’Amministrazione si era impegnata un anno fa: le scolaresche condotte a conoscerlo, le letture, il messaggio di pace e fratellanza che avrebbe dovuto testimoniare e mantenere viva la Memoria di tutti coloro che, nel Mondo, in ogni tempo, si oppongono ai crimini contro l’Umanità e ai totalitarismi.
E qui, mentre aspettiamo lunedì e l’Amministrazione, abbiamo provato a tracciare un breve profilo per ciascuno di loro.
Antonio Megalizzi è il reporter italiano ferito l’11 dicembre 2018 nell’attentato jihadista al mercatino natalizio della città di Strasburgo, deceduto tre giorni dopo.
Aveva 29 anni e viveva a Trento, dove si era laureato in Studi Europei: appassionato di radio e di politica, per coltivarle, si recava spesso nelle città sedi di Istituzioni europee.
Collaboratore del network Europhonica, si trovava a Strasburgo per seguire l’ultima plenaria annuale del Parlamento europeo ed è lì che, insieme ad altre quattro persone innocenti, ha trovato la morte.
Alexander Langer nato a Vipiteno, il 22 febbraio 1946 e morto suicida a Firenze, il 3 luglio 1995 è stato un politico, pacifista, scrittore, giornalista, ambientalista, traduttore e docente italiano.
Con un passato nell’estrema sinistra fu poi tra i fondatori della Federazione dei Verdi italiani e leader dello stesso movimento a livello europeo. È stato promotore di numerosissime iniziative per la pace, la convivenza, i diritti umani, contro la manipolazione genetica e per la difesa dell’ambiente.
Karen Jeppe, danese, “angelo custode del Popolo Armeno” missionaria e assistente sociale vissuta tra il 1876 ed il 1935. A 27 anni si trasferì ad Urfa, in Turchia dove, imparati rapidamente l’armeno, l’arabo e il turco, si impegnò nell’apertura di scuole per gli orfani e per l’organizzazione di campi coltivati che sostenessero i rifugiati.
Durante le persecuzioni turche organizzò soccorsi, fornì cibo ed acqua, nascose i perseguitati nella sua stessa abitazione: tornata in Danimarca si adoperò con forza per la loro causa, ma di nuovo, dopo pochi anni tornò ad Aleppo, dove contribuì ad aprire orfanotrofi, scuole, cliniche mediche e laboratori.
Morì di malaria e seppellita nel cimitero armeno di Aleppo.
Ursula Hirschmann è stata una politica e antifascista tedesca, socialdemocratica, e sostenitrice del federalismo europeo, moglie di Eugenio Colorni prima e di Altiero Spinelli poi.
Contribuì alla diffusione del Manifesto di Ventotene fondando poi a Bruxelles l’associazione “Femmes pour l’Europe”, fece parte della Resistenza al nazi-fascismo e nel dopoguerra seguì le attività di Spinelli presso il Parlamento europeo. Dal 1991, anno della sua morte, è sepolta presso il cimitero acattolico di Roma.
Bronislaw Gemerek è stato uno dei principali dirigenti di Solidarność, e consigliere politico di Lech Wałęsa. Dopo la caduta del blocco est-europeo e l’avvento della democrazia fu eletto deputato e, successivamente, ricoprì anche la carica di Ministro degli Affari Esteri del Governo polacco tra il 1997 ed il 2000.
Eletto poi eurodeputato, ha perso la vita nel 2008, in un incidente stradale nei pressi di Poznań, proprio mentre si recava a Bruxelles. Si è distinto nel campo della ricerca storica e si è dedicato in particolare alla comprensione degli “ultimi”, ovvero di mendicanti, vagabondi, prostitute e di quanti occupano gli strati più umili della Società.
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