06/09/2013
Articolo del Corriere della Sera.
L’articolo qui riportato è stato pubblicato dal quotidiano #Corriere della Sera martedì scorso ed è un’interessante presa di posizione della neo #Presidente del XII #Municipio, Cristina #Maltese in risposta a quelli del giorno precedente dove, l’autore e la nostra Associazione illustravano l’attuale condizione di degrado raggiunto da villa Doria #Pamphilj. Certo, avremmo voluto cogliere anche qualche nota che affrontasse l’esigenza di #legalità, il desiderio di #sicurezza dei frequentatori, magari un’idea su come restituire dignità alla presenza dei cittadini e delle altre comunità, un’idea su come tutti possano convivere e crescere in un luogo, che sentiamo così unico.
Siamo ovviamente compiaciuti che le nostre segnalazioni abbiano sollecitato l’intervento delle #Forze dell’ordine, nonché l’attenzione della stampa che ha dunque rilanciato un qualificato tentativo di risposta da parte dell’#Amministrazione… anzi, per ora di una sua parte. Creare una #Fondazione che gestisca villa Doria Pamphilj è sicuramente un’opzione… le cui caratteristiche riteniamo però vadano innanzitutto presentate a #cittadini e frequentatori, anche a fronte di scelte (o meglio “non scelte”) fatte nel passato… scelte di cui urge invece una spiegazione. Magari anche un’indagine, della #Corte dei #Conti, sulla qualità e sui costi degli interventi del #Giubileo (e su quelli che sono seguiti), come anche sulle responsabilità di amministratori e di funzionari comunali, quelli che da anni si occupano di villa Doria Pamphilj in maniera un po’ troppo approssimativa… diciamo, con un eufemismo.
Non vorremmo che certi progetti, destinazioni, lo stesso coinvolgimento di privati auspicato da taluni, possano coprire da una parte, l’assenza da oltre 20 anni di scelte #politiche, etiche, #culturali e dall’altra l’assoluta incapacità, l’interesse, il favorito #abusivismo, la cattiva e facilona gestione. Se i privati sono quelli che in questi mesi hanno curiosato tra il Casale di Giovio e il Giardino dei Cedrati (gli unici due luoghi non toccati dal #degrado… anzi, il secondo abbellito recentemente con una ventina di piante di arance amare… acquistate con i due milioni di euro annunciati come spesi lo scorso novembre? Poiché si tratta dell’unico intervento, sorge il dubbio siano state pagate un po’ troppo!) intravedendo la possibilità di aprire altri due ristoranti sfruttando quegli angoli caffetteria che miracolosamente si trasformano nei ristoranti più “à la page” della #Città… beh allora forse è bene che prima se ne parli un po’, perché Villa Pamphilj non è così bisognosa di “vendersi”.
Piuttosto, ha bisogno di buoni amministratori, seri ed efficienti. Di persone che sappiano vedere oltre il ristorante, il circo a tre piste, i concerti dell’#associazione amica, l’#Ente politicamente collegato. Che sappiano cos’è la #Storia, l’#Ambiente e sappiano immaginare un futuro, e contribuiscano a crearlo, partendo magari da questo luogo dove questi aspetti seppero trovare un perfetto equilibrio, oltre 400 anni fa. Orti urbani e didattica, percorsi culturali e di #slow #food, recupero della storia di #Roma e della #Repubblica Romana, valorizzazione degli ipogei e del patrimonio naturalistico, sinergie con l’associazionismo e il volontariato, collaborazione con la famiglia Doria Pamphilj, e reperimento delle risorse attraverso una più puntuale gestione degli eventi o delle strutture della villa.
Insomma non abbiamo davvero bisogno dei “Murdoch de’ noartri” o meglio, non fino a che gli #Amministratori non abbiano dimostrato di aver fatto tutto quello che avrebbero dovuto. In caso contrario, sarà un nuovo abdicare… per inettitudine o per complice interesse.