AVP 1992
Villa Pamphilj: quando in 30.000 abbiamo detto… NO!
Erano gli anni ’80, la nostra Associazione non era ancora nata ma già c’era stato modo di confrontarsi con l’Amministrazione capitolina: due raccolte di firme, la prima per il ripristino del percorso attrezzato e la seconda in difesa di Pamphilo, un cane che viveva con il proprio, piccolo, branco all’interno della villa.
Poi nel 1992 eccoci in prima linea per difendere la villa e l’edificio più importante, palazzina Algardi, dal tentativo dell’allora Presidente del Consiglio di fissarvi la residenza del capo del Governo e farne una sorta di “10 Downing Street”.
Ad allarmarci fu un articolo il 2 febbraio 1992 dal settimanale Panorama che diede origine ad una grande rivolta popolare: a villa, nelle scuole, nei condomini, nei mercati rionali, nelle piazze dei quartieri immediatamente a ridosso passarono rapidamente i fogli della petizione che avevamo preparato e, in pochissimo tempo, raccogliemmo quasi 30.000 firme.
L’articolo di Panorama parlava chiaro: l’allora Presidente del Consiglio dei Ministri, voleva “trasferirsi” a Palazzina Algardi.
L’ufficio stampa di Palazzo Chigi diffuse diversi comunicati di smentita, ci fu chi minimizzò, chi sostenne fossero fantasie: alla fine, la determinazione mostrata dai cittadini, indusse ad una netta presa di distanza da quell’ipotesi ed alla ferma richiesta di una restituzione della Palazzina ai romani.
Fu un successo, che di fatto ha cambiato le sorti di Villa Algardi.
Un anno dopo, nel 1993, riuscimmo a far firmare un articolato accordo tra il Campidoglio ed il Governo affinché a stessa la palazzina passasse alla disponibilità del Comune di Roma.
Ma le elezioni politiche del 1994 portarono un nuovo Governo che stracciò l’accordo dell’anno precedente, non solo, si affacciò nuovamente lo stesso rischio di un paio di anni prima: la Palazzina Algardi, suscitava un grosso interesse, purtroppo analogo al precedente.
Per questo iniziò una nuova grande raccolta di firme che effettuammo in difesa della villa.
La mattina del 20 dicembre 1994 ci organizzammo per consegnare, con una copia in Campidoglio nelle mani dell’allora Assessore all’Ambiente e l’originale a Palazzo Chigi, affidandola (noi eravamo tutti in calzoncini e maglietta) a Deputati appartenenti al Partito dei Verdi.
Partenza da villa Pamphilj e giù per il Gianicolo, poi, attraverso il ponte Principe Amedeo d’Aosta, dritti per corso Vittorio Emanuele II fino a piazza Argentina e, attraverso le Botteghe Oscure, su per la cordonata, poi all’interno fino alla Sala Rossa del Campidoglio.
Il tempo di sedersi, ricevere rassicurazioni e (false) promesse… di nuovo di corsa, attraverso piazza Venezia e lungo via del Corso fino a piazza Colonna: lì i deputati con lo striscione, i giornalisti e la consegna di quella richiesta che, rimodulata poi attraverso l’esperienza, abbiamo continuato a portare avanti senza mai tradirla.
E da allora abbiamo proseguito senza mai tradire gli ideali di chi prima di noi si erano spesi in difesa del Patrimonio storico-culturale-ambientale… lo stesso che, ci spinge ogni giorno a combattere per uno dei Beni più preziosi che questa Città annovera: Villa Doria Pamphilj.