28/12/2017
c) posizionamento di un container senza autorizzazione…
… in zona viale B. Rozat. Un container… senza autorizzazione… ma come è possibile? Più che possibile, visto come l’Associazione per Villa Pamphilj lo avesse documentato quasi tre anni fa (marzo 2015), segnalandone la più che evidente origine, ovvero i lavori predisposti nel 2007 (per un importo di 500.000,00… cinquecentomila euro) dalla Sovrintendenza Capitolina. Denari, per inciso, che andavano ad aggiungersi ai 2.500.000.000… due miliardi e mezzo di lire, già spesi appena qualche anno prima per la ristrutturazione della Palazzina Corsini. Chissà, forse qualcuno ci è andato stretto con i ricavi ed ha pensato bene, una volta fatti i lavori, di abbandonare tutto qui… tanto, cosa c’era di così importante da recuperare? Bombole del gas, estintori, tazze di gabinetto, tubature, mattoni, sedie, cartelli, tralicci in metallo, reti, carrelli, ombrone, stracci, palanche e pianali in legno, pannelli in plastica, secchi, cassette, piante, tubi per ponteggi, attrezzi agricoli, cartelli stradali per i lavori… e poi, all’interno del container lasciato aperto, mobili, televisioni, monitor, sacchi di segatura, neon, lastre di peperino, martelli e picozze, decorazioni natalizie, vernici, caschi di protezione, termosifoni, corrugato telefonico… e che sarà mai! Tutti materiali intonatissimi con una villa storica, prova ne sia che nessuno, a parte noi ed un agente della Polizia Roma Capitale (condotto qui, allora), prima tra tutti la Sovrintendenza (una cui funzionaria, da 25 anni presente in villa, ha spesso tenuto, qui accanto, le proprie conferenze) e chi ogni giorno, da anni, lavora e parcheggia a pochi metri, sembra essersene mai accorto. Davvero curioso, anche perché questa è una zona piuttosto delicata, visto come sia frequentata da bambini, famiglie, gruppi di disabili: oltre al container e a tutto il resto, un cedimento del terreno (tre nel raggio di 50 metri: perché stupirsi, vista l’esistenza di cavità con preesistenze romane su cui transitano camion, furgoni, TIR, camper, dove si montavano palchi e gradinate, dove le fogne esplodevano e sversavano nel terreno?), una grande quercia crollata sul cancello e sul muro (per fortuna non c’era nessuno sotto) e la presenza di alveari di calabroni (rimossi questa estate dopo nostra segnalazione)… tutto nel raggio di qualche metro dal container. Per non parlare poi, almeno negli anni scorsi, del via vai di Autorità, dei pic-nic elettorali, delle conferenze di associazioni e dei workshop di promotori finanziari amici, dei concerti estivi… anche dei partecipanti al bando per accaparrarsi i casali proposti dalla Sovrintendenza due anni fa: l’ex Legnara, a 474,00 quattrocentosettantaquattro euro al mese si trova esattamente qui di fronte, e nessuno si è mai accorto di nulla. Non ci sono parole, se non di apprezzamento per la Magistratura che, PER L’ENNESIMA VOLTA, ci mostra la colpevole distrazione (?) dei nostri amministratori e l’inefficienza degli uffici amministrativi di questa Città. Anche qui (siamo alla terza puntata delle 18 in programma dedicate ai recenti sequestri), partirà qualche avviso di garanzia o, visto il tempo trascorso, se la caveranno tutti grazie alla solita prescrizione?
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