15/12/2019
Com’è che un fienile divenne un bar-ristorante: 3° parte.
Ripartiamo dal 2003, quando l’attività dei primi proprietari dell’ex-fienile trasformato in bar tirava un po’ a campare e quando, come documentato, furono effettuati i lavori esterni che, di fatto aumentarono la superficie utilizzabile dall’esercizio.
Ma a questo punto, per capire come un rudere in una villa storica sia stato trasformato in un “fiore all’occhiello dell’imprenditoria” (cit.), ci vengono fortunatamente in aiuto la documentazione del CERVED (https://www.cerved.com/it) e quanto depositato dagli avvocati della Perugia Franco SRL nel dicembre 2016, quando le più recenti titolari ritennero di dover ricorrere in Tribunale contro l’Associazione per Villa Pamphilj (ricorso rigettato dal Giudice Designato il 19 luglio 2017).
Secondo l’archivio del Cerved
– l’azienda Perugia Franco SRL è presente sul mercato dal 22/07/2003
– la denuncia inizio attività o comunicazione è del 27/01/2004
– la superficie totale dell’esercizio di mq. 150.
Legittimo chiedersi e chiedere al Comune di Roma con quale tipo di struttura societaria abbia pertanto avuto rapporti dal 1998 al 2003 e capire quanto abbia reso la concessione… per la quale, solo successivamente al 2003 abbiamo finalmente qualche dato certo.
In un documento depositato nel ricorso contro l’Associazione per Villa Pamphilj risulta che:
– il Comune di Roma ha autorizzato la concessione a favore della Perugia Franco SRL per la durata di sei anni con decorrenza 01/01/2003 ed un CANONE ANNUO di 20.703,24 euro
ovvero 1.725,27 euro MENSILI.
– alla scadenza della concessione, la stessa venne rinnovata per altri 6 anni, dal 01/01/2009 al 30/09/2015, con aggiornamento del CANONE ANNUO a 33.012,00 euro
ovvero 2.751,00 euro MENSILI.
Perché questo aggiornamento?
Più che un aumento, sembra comportare un adeguamento all’ampliamento della concessione che consentì l’APERTURA DEL LOCALE NELLE ORE SERALI ed il PASSAGGIO DELL’AREA OCCUPATA dai 150 mq. del 2003 a mq. 290 (140 in più).
NOTA: con un’anticipazione sul prossimo album segnaliamo che il Dipartimento al Patrimonio, durante verifiche avviate nel settembre 2015 rilevò (sicuramente nell’agosto 2016, quando ne incrociammo i funzionari all’opera) come l’AREA OCCUPATA in maniera stabile fosse di circa 600 mq.
Nel marzo 2017 non ci risultò se in virtù di ulteriore concessione o di una via di fatto… vedremo magari nel prossimo album di fornire elementi di possibile riflessione.
Quel che è certo è che, grazie alle capacità imprenditoriali di chi, MANTENENDO la medesima RAGIONE SOCIALE, rilevò nel 2008 l’attività dei signori Perugia e De Cristofaro, finalmente l’attività decollò!
Furono predisposti nuovi elementi che valorizzarono l’ex-rudere/bar, come facilmente riscontrabile confrontando le foto con quelle dell’esercizio precedente: ghiaia, piante, vasi, siepi, panchine, tavoli, ampi cuscini e teli sui prati, fiaccole, candele e luminarie notturne (disposte anche su viale Selma Lagerlof e intorno al perimetro occupato di notte con altri cuscini, teli, tavolinetti, sgabelli) grate di legno, ombrelloni, chioschi per i gelati, tettoie, porta biciclette, decorazioni sospese, cancelletti in legno.
Con centinaia di cerimonie, che, soprattutto grazie all’apertura notturna (la villa storica denominata Doria Pamphilj chiude d’inverno alle 18:00 e nelle belle stagioni alle 20:00 ed alle 21:00) andarono ad integrare il caffè e il pranzo consumati dal 1998: matrimoni, compleanni, speed date, comunioni-cresime-battesimi, cene aziendali ed elettorali di giorno e di notte, lo yoga con centinaia di partecipanti che occupavano un’ampia porzione del prato limitrofo… lo riconosciamo, un vero “fiore all’occhiello dell’imprenditoria”!
Comunque, prima di procedere prossimamente con un altro album sottolineiamo:
– 1.725,27 euro MENSILI
(CANONE ANNUO di 20.703,24 euro)
dal 2003 al 2009 per una superficie totale di mq. 150.
– 2.751,00 euro MENSILI
(CANONE ANNUO di 33.012,00 euro)
dal 2009 al 2015 per una superficie totale di mq. 290 e l’apertura notturna.
– come ci sia ignota la cifra versata per la concessione negli anni che vanno dal 1998 al 2003, quando, per quel che risulta dall’archivio del CERVED questa SRL non esisteva ancora.
Elementi importanti che, con altri, PERMETTERANNO DI VALUTARE CON DECIMALE CERTEZZA QUANTO ABBIA RESO AL COMUNE DI ROMA, DUNQUE AI SUOI CITTADINI l’attività denominata ad un certo punto della sua presenza (forse il 2008), Vivibistrot.
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Leggi anche:
“Com’è che un fienile divenne un bar-ristorante: 1° parte.”> http://bit.do/fkqd9
“Com’è che un fienile divenne un bar-ristorante: 2° parte.”> http://bit.do/fkRMP