28/04/2017
Con una bombola di gas al seguito
La persona ritratta in foto si chiama Alfredo, è italiano e vive a villa Doria Pamphilj, in un vano ricavato nell’acquedotto Traiano-Paolo a ridosso di Villa Vecchia, un tempo residenza della famiglia Doria Pamphilj, oggi e da almeno 25 anni inefficiente ufficio della Sovrintendenza Capitolina e museo comunale chiuso da 17 (anni).
Quasi un anno fa, Alfredo ha varcato quel portoncino in legno, effratto precedentemente da alcuni razziatori e ancor prima utilizzato non-si-sa-a-che-titolo quale deposito dal G.A.M. Gruppo Artistico Monteverdino.
In questi 6 mq. ha stabilito la propria abitazione: una branda, un fornello, un paio di cavalletti in legno (un tavolo?), uno scaffale, una scala inchiodata al muro e utilizzata allo stesso modo… ogni angolo del pavimento e della parete occupati da quanto necessario alla propria esistenza (o dovremmo dire sopravvivenza?).
Ieri, l’abbiamo incrociato mentre caricava questa bombola di gas su di un carrello che ha cominciato a trascinare lungo viale del Monumento ai Caduti Francesi, diretto… diretto non abbiamo ben capito dove, ci sembra abbia detto, con la sua voce bassa e gentile “dai preti”… forse alla basilica di San Pancrazio, quella è la direzione per raggiungerli.
Ma la bombola del gas e Alfredo non possono stare così, non possono vivere (sopravvivere!) dentro villa Doria Pamphilj… è troppo pericoloso e degradante per tutte e due.. per Alfredo e per villa Pamphilj, non per la bombola: cosa possiamo/vogliamo fare?
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