E Pirata (e l’Associazione) strizza ancora l’occhio da


23/06/2020

E Pirata (e l’Associazione) strizza ancora l’occhio da



A due anni di distanza, la volpe battezzata con il nome di “Pirata” per via di quell’occhio destro malandato, si è concessa nuovamente ai frequentatori ed ai media.
Nel 2018 mostrò di avere un appetito formidabile (poco tempo dopo ne scoprimmo il motivo… due bei cucciolotti!) ed una familiarità con l’uomo, dettata dalle cure (sotto forma di antibiotici all’interno di un po’ di carne) con cui un frequentatore-veterinario cercava di aiutarla: approfondendo il suo caso ci venne spiegato come catturare animali con questi handicap per sottoporli a visita e ad eventuali cure rappresenterebbe uno stress troppo forte, dunque, a meno che non siano gravemente feriti, è più corretto lasciare la Natura faccia il suo corso.
E a più di due anni di distanza, Pirata ce lo dimostra, forse un po’ incuriosita dal fatto che, per un paio di mesi non si sia fatto vedere… oppppsss (scusaci, non ti stiamo prendendo in giro!) più nessuno!

NB: prima che qualcuno dia il via a commenti superficiali, tipo “richiedere la cattura e il trasferimento in una zona selvatica” parlando di morti ed uccisioni: villa Pamphilj, valle dei Casali, Nocetta, via delle Fornaci, villa Abamelek, Gianicolo, Piccolomini, villa Carpegna… e tutte le “spine verdi” della Città SONO DA SEMPRE LA CASA delle volpi e di altri selvatici.

Le volpi muoiono spesso in seguito a traumi, conseguenza di investimenti automobilistici, e non per la familiarità con l’uomo, peraltro atavica, visto come in campagna o in città, questo animale abbia sempre sfruttato la nostra catena alimentare in senso molto più ampio che non quella rappresentata da due vecchietti che gli portano qualche boccone: a villa Pamphilj, per esempio, rifiuti>volpi; rifiuti>topi>volpi; cibo agli animali del laghetto>topi>volpi; cibo alle colonie feline di villa Pamphilj>volpi … eccetera eccetera.

Per quanto riguarda gli spostamenti: le volpi non si spostano solo per cercare cibo, ma anche perché “zonali”, ovvero una volpe = una zona.
Dopo le nascite e lo svezzamento, i cuccioli cominciano a girare (in un’ora possono mappare completamente 100 ettari, ovvero una parte completa di villa Pamphilj) per trovare il proprio spazio.
Ne occupano di nuovi, ne occupano di abbandonati, oppure scacciano esemplari anziani che, a loro volta, si mettono in movimento.
E’ questo che produce gli investimenti, i ferimenti ed i decessi…

La familiarità con l’uomo diventa sicuramente pericolosa con coloro che non si sanno comportare, tipo quei proprietari di cani che, lasciandoli liberi in violazione delle norme, finiscono per favorire aggressioni, ferimenti ed uccisioni (due casi negli anni scorsi) conseguenza dell’istinto predatorio e/o del carattere dominante del cane… oppure ancora conseguenza diretta della loro, mascalzonaggine, come avvenuto nel caso di quel signore che aizzava il proprio cane da caccia contro i “selvatici” di tutti i tipi, ogni giorno che veniva in villa… nel silenzio di altri che sapevano e non gli dicevano nulla.
Quando tre anni fa, trovammo la volpe moribonda perché aggredita dal suo cane, raccogliemmo informazioni e fu convocato alla stazione Carabinieri “Gianicolense” dove gli chiarirono di persona come ci si comporta.
Questi comportamenti irresponsabili riguardano anche zone dove, notoriamente, esistono le colonie feline di villa Pamphilj, e dove spesso bisogna intervenire perché qualche gatto non ci rimetta la pelle e qualche cane, un occhio.
Vai al post FB>https://cutt.ly/Ju7hErq
Vai all’articolo di Repubblica>https://cutt.ly/Lu7jVo8

Leggi anche:
“Foto… Pirata!” > goo.gl/ofXW7Q
“E io invece sono… Speedy!!!!!!!!!!”> goo.gl/jaF2eM
“Repubblica Roma, a Villa Pamphilj la volpe “Pirata” si mette in posa”> goo.gl/TVPoH3
e
“Guida piano… pensa a me!”> https://cutt.ly/Dy35UE
“Un ponte per Romana”> shorturl.at/cjqFS

Leave A Reply