30/09/2016
E quando arrivano le “giacche blu” lui finisce di fare l’indiano!
Questa mattina, la solita trafila.
Ingresso di via Vitellia n. 76, lo intercettiamo mentre manovra ed esce, il veicolo è privo di autorizzazione o contrassegno, scattiamo foto sul lunotto e sulla targa e lui si scatena: “Ah ma io ero qui all’ANFFAS… ah ma io sono qui per lavoro… ah ma lei non sa cosa facciamo noi qui… ah ma io sono entrato un attimo… allora le auguro non-so-cosa… ma lei chi è, si faccia i fatti suoi… ” insomma, la solita sceneggiata.
Purtroppo (ma anche no, adesso vi spieghiamo) per lui, arrivano due agenti della Polizia a Cavallo con addosso le giacche blu d’ordinanza (come quando “arrivano i nostri” nei film western), e lui finisce di alzare la voce e sbraitare.
Loro, cortesi, raccomandano calma a tutti, lui si adegua, saluta, monta in macchina e si dilegua: secondo noi sarebbe stato il caso lo avessero identificato e, verificata l’assenza di titolo ad accedere, multato.
Perché qui, da anni, è ormai un vero Far West con la succursale ANFFAS che trasforma villa Pamphilj nel parcheggio di decine di furgoni a cui si aggiungono tanti altri veicoli, come quello di oggi.
Cosa che non si può fare, perché i mezzi dovrebbero utilizzare, per la salita e la discesa dei disabili, il parcheggio delimitato su via Vitellia, di fronte al civico n.74
Ma non succede, perché quella degli abusivi a villa Pamphilj è una vera tribù di indiani sempre sul piede di guerra… ovvero con il piede sull’acceleratore di macchine prive di permessi: con questi, manco tutto il 7° Cavalleria con il generale Custer a guidarlo alla carica…