Fontana del Giglio: prove di restauro?


23/08/2019

Fontana del Giglio: prove di restauro?



Sembrerebbe, da quanto ci hanno “confidato” ieri i responsabili della Sovrintendenza e del Servizio Giardini di villa Doria Pamphilj.
Dopo la pulizia ordinaria della vasca, il taglio del prato e la rimozione (parziale, ché parte della siepe rappresenta un ostacolo a chi si volesse affacciare pericolosamente sullo stramazzo) delle essenze devastate dalla piralide e dal maltempo, sarebbe in corso l’elaborazione di alcuni interventi, attesi ed invocati da anni.

La siepe di bosso verrebbe sostituita con una di phillyrea, non attaccabile dal parassita che ha devastato la prima essenza e il giglio al centro della fontana FINALMENTE ripulito: saranno pertanto rimosse tutte le alghe, i muschi e le piante infestanti che ne stanno mettendo da troppo tempo a rischio integrità e bellezza.
Un altro intervento dovrà riguardare necessariamente l’esedra, di cui abbiamo mostrato da tempo (ed anche ieri, alla dottoressa Minasi) un pilone pericolante, i marmi per la seduta spaccati come alcuni mattoni, e la bordatura in avanzata fase di disgregazione.

Ma quel che rimane fondamentale, a nostro avviso è “pianificare” il futuro: pianificare la manutenzione, i controlli, la stessa organizzazione e gestione della villa (e di ciò che custodisce, quindi) attraverso uno strumento adeguato e bilanciato, quello che Antonio Cederna, Ippolito Pizzetti e altri con cui abbiamo avuto il privilegio di confrontarci tanti anni fa indicavano con il nome di “Piano Programma e di Utilizzo”.
Pubblico, per il pubblico, in chiave sociale, per villa Doria Pamphilj e per le altre ville storiche ché, abbandonate al degrado da molti anni, ritroverebbero in uno strumento programmatico, gestionale ed economico di livello, la chiave per riappropriarsi del proprio ruolo.

PS: sempre da indiscrezioni, c’è la possibilità che un prossimo intervento riguardi anche l’Arco dei 4 Venti, attualmente sotto sequestro giudiziario per le pericolose condizioni in cui versa.
Meglio, in cui l’hanno condannato gli interventi inadeguati e fatiscenti effettuati con fondi miliardari (c’era la lira) durante il grande Giubileo del 2000.
Lavori indegni di cui non ha pagato e non pagherà mai nessuno, purtroppo!
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