Giardino dei Giusti: chi è che inciampa su queste pietre?


28/10/2019

Giardino dei Giusti: chi è che inciampa su queste pietre?



E chi, le danneggia?
Villa Pamphilj, lato OVEST: due anni fa, nel fondovalle ai piedi di largo Martin Luther King, l’attuale Amministrazione Comunale istituì il Giardino dei Giusti (goo.gl/GgszCo), ovvero un’area dove alberi progressivamente messi a dimora, formino un percorso tramandando il ricordo di coloro che “in ogni tempo e in ogni luogo, hanno fatto del bene salvando vite umane, si sono battuti in favore dei diritti umani durante i genocidi e hanno difeso la dignità della persona rifiutando di piegarsi ai totalitarismi e alle discriminazioni tra esseri umani”.

Per questo, in due distinte occasioni, sono state trapiantate dieci piante di ulivo e, ai loro piedi, inserite altrettante pietre con i nomi dei Giusti a cui sono dedicate: Salvo D’Acquisto, Armin Wegner, Etty Hillesum, Irene Sendler, Hamadi Abdesslem e successivamente, Antonio Megalizzi, Alex Langer, Karen Jeppe, Ursula Hirschmann e Bronislaw Gemerek.
Un’iniziativa decisamente importante ma assolutamente non valorizzata (percorsi didattici, sopralluoghi con scolaresche, letture, incontri) come in ciascuna delle due occasioni era stato promesso: addirittura, non esiste cartellonistica che ne indichi l’esistenza e la maggior parte dei frequentatori non ne ha minimamente conoscenza.

Ci chiediamo: è forse questo il motivo dei danni che da tempo abbiamo riscontrato su alcune “pietre d’inciampo”, segnatamente quella di Armin Wegner, di Irene Sendler e di Bronislaw Gemerek?
Non crediamo si tratti di vandalismo politico/ideologico (capitato comunque con la targa del viale intitolato ad Anna Frank: goo.gl/9CyxPZ) bensì della solita ignoranza: abbiamo documentato già a suo tempo come questi alberi siano utilizzati al posto dei pali da chi gioca a calcio ma segnaliamo anche come alberi e pietre fungano da ostacoli per i percorsi in bicicletta.
Forse l’Amministrazione DEVE FARE QUALCOSA… ché quanto mostriamo non è giusto.
A maggior ragione nei confronti di coloro che onoriamo per esserlo stati!
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