“Grande inverno” a villa Doria Pamphilj


26/02/2018

“Grande inverno” a villa Doria Pamphilj



Paesaggi da fiaba, distese bianche immacolate, solo il rumore dei nostri passi… ecco la villa sotto la bufera. Era poco dopo l’alba questa mattina quando ci siano avvicinati all’ingresso. Chiuso per neve. Ci tenevamo ad entrare perché volevamo fare qualche foto, ma soprattutto per portare un po’ di cibo agli abitanti del laghetto. Normalmente non siamo favorevoli, ma con questo tempo da lupi, anche il Comune di Roma ha chiesto di aiutare gli animali in difficoltà.

Come fare? Naturalmente non potevamo forzare l’entrata, né tantomeno scavalcare…. Poi all’improvviso ci siamo ricordati: il piccolo cancelletto di largo Grigioni… mai stato aggiustato, mai chiuso… Proviamo!

Sapevamo che la decisione di entrare a villa Pamphilj durante una nevicata così forte poteva essere pericolosa (non a caso qualche ramo è caduto) ma ovviamente abbiamo circolato solo in zone prive di grandi alberature. Infatti le foto che vedete sono state possibili grazie ad un obiettivo che ingrandisce anche da una discreta distanza.

Poco dopo il nostro ingresso, già altre tracce di “umani”: qualche orma, segni di sci e alcuni piccoli buchi, quelli lasciati dai bastoncini. Incontriamo solo un paio di persone… tutte donne. Piano piano ci avviciniamo prima al grande viale che costeggia l’Olimpica, poi scendiamo verso il laghetto. I cigni, i germani, le papere, le oche, gli aironi e tutti gli altri stanno benone. Qualche frutto, un po’ di briciole, del mais e subito riecheggiano suoni… e le acque si “movimentano”.

Cerchiamo anche Giglio, almeno per vedere come sta. Nessuna traccia, l’entrata della sua tana è quasi sepolta dalla neve. In effetti in alcuni punti, dove il vento ha sospinto i fiocchi se ne è accumulata così tanta che le gambe affondano fino a sopra il polpaccio.

Proseguiamo verso la Fontana del Giglio. Arriva un ragazzo con un bel cane nero: sembra impazzito di gioia corre avanti e indietro, ogni tanto mette il muso per terra, affondando il grosso naso nella neve.

Appena il cane si allontana ci giriamo per fare una foto. Ma qualcosa attira la nostra attenzione… un movimento, un rosso vivo che spicca tra la neve. E’ Giglio. Dal boschetto che costeggia il laghetto si sposta furtiva verso la tana. Facciamo in tempo ad immortalarla fuggevolmente… la neve nel frattempo scende copiosa, a vento. Un attimo, e la piccola volpe scompare. Ma sta bene. Ci basta sapere questo.

Proseguiamo verso la pineta, poi il “campo da polo”, il “Casino Algardi”, il “Giardino Segreto”… e poi ecco la Fontana del Giglio, le serre, la Fontana della Lumaca…. Camminiamo per oltre due ore. In mezzo al silenzio, con la bellezza della villa negli occhi, ridisegnata di bianco dalla neve.

Intanto vediamo sempre più persone. Non siamo gli unici che sono entrati dal cancelletto… via via che ci avviciniamo verso l’uscita ne incontriamo a decine, con i cani, gli slittini … mamme e papà con i bambini, accompagnati spesso da cani gioiosi. Qualche foto, selfie, palle di neve che volano, un paio di pupazzi e poi tanta, tanta felicità.

Sembra di stare in un altro luogo, tanto è tutto differente. Ambientazioni che ricordano una famosa serie televisiva… “Grande inverno” è arrivato anche qui?
Oggi sembra proprio di sì!
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