“I Beni Comuni sono le sentinelle delle radici delle Comunità e delle Civilta’.” (Luigino Bruni)
Nel suo intervento al progetto “Piano B – Uno spartito per rigenerare l’Italia“, il professor L. Bruni, economista, docente alla LUMSA e editorialista di Avvenire, propone una riflessione coinvolgente sulla importanza della Tutela dei Beni Comuni e sulla dimensione transgenerazionale di questa tutela.
Un passaggio in particolare ha suscitato in noi una certa emozione perché in quanto si dice si riflette la idea ispiratrice della Associazione fondata da Paolo Arca:
” … la prospettiva storica è poi essenziale, perché per capire come gestire i Beni Comuni dobbiamo domandarci da chi, quando e come sono sorti, e come sono riusciti a conservarsi nel tempo. … Per gestire correttamente questi Beni occorre avere figli e nipoti, oppure amare quegli degli altri e saper intravedere con occhi diversi quelle e quelli che non sono ancora nati, o che sono nati altrove. … I Beni Comuni sono essenzialmente una faccenda di relazioni, tra le persone e delle persone con la Terra e con il Cosmo. Senza una attenzione alla dimensione relazionale … una relazione che attraversa il tempo e le generazioni, I Beni Comuni prima non si vedono, poi non si comprendono e infine si distruggono. ” (estratto da Luigino Bruni – I Beni Comuni, tratto a sua volta da “Piano B – Uno spartito per rigenerare L’Italia” – Donzelli Editore 2024)
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