13/01/2018
i) serre ex laboratori didattici in viale Nenni Vittoria.
Eccoci alla nona puntata dei 18 sequestri eseguiti ormai un mese fa: ci troviamo in un articolato complesso di serre racchiuso nell’area che va dal Casale dei Cedrati a viale Rosa Luxemburg, con un piccolo affaccio su viale Vittoria Nenni.
Serre mai restaurate, tanto che, di quella dizione “ex laboratori didattici” non manteniamo alcuna memoria.
A meno che non siano state utilizzate così tra la fine degli anni ’70 e gli anni ’80 quando noi, però, ricordiamo invece la presenza di un vivaio privato all’interno del confinante Casale/Giardino dei Cedrati e qui di fianco, insieme all’unico telefono a gettone esistente a villa Pamphilj, un ricovero per pony e qualche calesse.
Questo perchè un antico “fiumarolo” aveva tratto in salvo nel Tevere talmente tante vite da vedersi riconosciuto, dal Comune di Roma, la possibilità di condurre all’interno della villa questa piccola attività.
Attività posta sotto sequestro nel 1992, quando l’indagine del sostituto procuratore Luberti evidenziò, come ai giorni nostri, una lunga serie di illeciti amministrativi e pesanti reati.
Successivamente, rimossi i sigilli, effettuammo in queste serre un sopralluogo con l’allora presidente della XVI Circoscrizione (oggi XII Municipio) Claudio Mancini e con il comandante del Vigili Urbani di via di Donna Olimpia individuando al loro interno uno sparuto gruppo di ragazzi di colore, i primissimi “vu cumprà” di una Città che cominciava ad accogliere persone venute da molto lontano ma prive di un posto dove vivere.
Un luogo comunque bellissimo, con antiche caldaie in metallo al centro di una rete di condutture che si irradiavano nelle serre intorno: i tubi passavano sotto grandi piani in mattone refrattario e, durante la stagione fredda, sarebbero serviti a irradiare il calore e mantenere la temperatura idonea alla coltivazione e crescita delle piante che vi venivano ricoverate.
In questi ultimi anni, sono state invece il ricovero dei paria tra gli abusivi in villa (goo.gl/NOckdH) e dopo le nostre segnalazioni, ne fu predisposto lo sgombero.
Poi, alla fine del 2015, guarda caso in corrispondenza dell’affidamento ai privati del Casale e del Giardino dei Cedrati, il Servizio Giardini effettuò un inizio di pulizia, restituendo visibilità a queste strutture, soffocate fino allora dai rovi: il sospetto è che Casale e Giardino fossero il primo passo di un’iniziativa che avrebbe visto tirar dentro tutta l’area confinante, incluse le serre ottocentesche.
L’azione della Magistratura, il sequestro e le indagini che ancora vedono coinvolte 13 persone, compresi alcuni funzionari comunali, ha per ora posto uno stop alla discutibile (almeno per noi) iniziativa: discutibile perchè rivelatasi, aldilà degli abusivismi riscontrati, meramente economica con tanto di colosso (la COOP Culture) alle spalle.
Nei prossimi mesi vedremo di capire quale sia la volontà del Campidoglio in merito alla loro destinazione e in particolare, se esistano fondi per restituir loro dignità e funzione sociale: la proposta dell’Associazione per Villa Pamphilj è “nero su bianco”, e la potete individuare all’interno di questo link https://goo.gl/GBYfxQ.
Vai al post FB>https://goo.gl/MWz5iM
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“L’antro dell’orso…”> goo.gl/NOckdH
“Gli invisibili di villa Pamphilj”> goo.gl/DDHZPD